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Abramovich in difficoltà, Londra non vuole rinnovargli il visto (e il Chelsea?)

Da marzo non si fa vedere a Londra, non ha assistito alla finale di Fa Cup. C’è una guerra diplomatica tra Regno Unito e Russia, il Chelsea vive necessariamente una fase di transizione.

Abramovich in difficoltà, Londra non vuole rinnovargli il visto (e il Chelsea?)

Il Messaggero e Dagospia

Roman Abramovich ha qualche problema. Anzi, per dirla meglio: ha qualche problema più grande e più grave rispetto alla possibile successione di Antonio Conte sulla panchina del Chelsea. Per inciso: il tecnico salentino è ancora a Stamford Bridge. Ha un contratto fino al prossimo anno e al momento ci sono solo indiscrezioni in merito al suo esonero.

Una delle motivazioni di questo stallo potrebbe ricondurre proprio alla complicata situazione politica dell’oligarca russo, alle prese con un rinnovo del proprio visto inglese che il Regno Unito non vuole concedergli. Ne ha scritto oggi Il Messaggero, e il pezzo è stato ripreso anche da DagospiaIn pratica, la situazione è semplice: «Londra ha scelto la preda più grande, e, nell’atmosfera antirussa seguita all’ attacco di Salisbury di inizio marzo, prende vistosamente tempo prima di concedere il rinnovo del visto a Roman Abramovich. Per tutta risposta, il portavoce Dimitri Peskov evoca una «isteria russofoba» che prima o poi si ritorcerà contro il governo».

Londra contro Mosca

Nel pezzo, si specifica che Abramovich continua a parlare di «ritardo, non di bocciatura». Intanto, però, il presidente del Chelsea non ha assistito alla finale di FA Cup vinta dai Blues contro il Manchester City, non si fa vedere a Londra da marzo. E la situazione-Conte resta ancora irrisolta.

Nel frattempo, come spiega il Messaggero, Londra tiene una linea durissima sul caso-Russia: «Fino ad ora le misure sono state drastiche. Sono stati espulsi 23 diplomatici accusati di essere spie. Proprio ieri un rapporto di una commissione parlamentare ha accusato il presidente russo Vladimir Putin e i suoi alleati di “nascondere e riciclare i loro asset corrotti a Londra” e ha chiesto al governo di agire con decisione affinché la città smetta di essere un magnete per il “denaro sporco russo”, anche alla luce delle strategie messe in atto per indebolire le istituzioni e la democrazia britannica».

In questo momento, il presidente del Chelsea è irrintracciabile. Però Il Messaggero spiega che già qualche mese fa «avrebbe cercato di trasferire la residenza a Verbier, in Svizzera, scontrandosi contro un no. Poi anche a Jersey, dove è stato accettato. Inoltre, la società attraverso cui controlla il Chelsea aveva cambiato la sua residenza, indicandola in Russia». Insomma, il Chelsea vive necessariamente una fase di transizione. Non solo in panchina, ma anche e soprattutto in società. Conte-Sarri è un passaggio già complesso di suo, ora potrebbe esserlo ancora di più

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