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Sarri: «Il Napoli non è stanco, c’è una flessione a livello mentale»

«Non mi sento colpevole di qualche distrazione. È un periodo in cui i nostri attaccanti sono meno lucidi, ma ci hanno fatto vincere mille partite»

Sarri: «Il Napoli non è stanco, c’è una flessione a livello mentale»
Sarri / Carlo Hermann

I gol in meno

Sarri: «Se fare qualche gol in meno ci porta più punti, va benissimo. È un periodo che facciamo fatica a fare gol. Abbiamo giocato una partita seria, abbiamo concesso solo all’inizio, poi abbiamo avuto le nostre cinque occasioni. Donnarumma è stato straordinario, ma ci sta. La sensazione che i nostri attaccanti siano meno velenosi, c’è. L’anno scorso questa partita nello stesso periodo l’avremmo vinta 0-3. Ma bisogna anche essere consapevoli che questi tre giocatori ci hanno fatto vincere mille partite. Milik ha giocato bene, se avesse giocato di più oggi avremmo anche lui brillante ma è stato a lungo fermo per infortunio. Non è questione di energia fisica, sta bene, qualcuno comincia a venire meno dal punto di vista mentale. Oggi abbiamo giocato su buoni ritmi, abbiamo meno brillantezza. Se c’è flessione, è una flessione mentale, nervosa

4-2-3-1

«La sensaizone è che stavamo rischiando poco, perché stavamo tenendo la partita con i centrocampisti. Il Milan non ha mai dato sensazione di essere morti, le altre squadre al massimo ci ripartivano con due giocatori, il Milan no. In questa partita non c’erano presupposto per fare cose diverse, per cambiare modulo»

Energie mentali

«Se ci facciamo condizionare da quello che fa la Juventus, saremo già retrocessi. Sarebbe una follia e un limite farlo. Può darsi che le energie mentali tornino improvvisamente, non lo so, non è mai certo. Viviamo una situazione che per caratteristiche nostre in cui probabilmente la testa deve pensare molto. È normale, basta pensare alle caratteristiche del Napoli e del Napoli società. Abbiamo fortuna di avere ragazzi molto applicati, intelligenti. Ci sono piccoli aspetti inconsci che ti possono tirare via anche l’1%. Squadra che ha tirato l’anima da mesi. È la prima volta forse che una squadra giochi i  Play off ad agosto senza risentirne durante la stagione. È legittimo che qualcuno ne abbia risentito, al massimo due o tre giocatori. Se l’avessimo fatto all’andata, saremmo stati esaltati da tutti. Oggi conta solo il risultato. A me la squadra oggi è piaciuta. Ci può stare che qualcuno sia più stanco.

L’identità

Nessuno mette in discussione l’identità del Napoli. È una squadra che non perde in trasferta in 18 mesi. Mi fa piacere sentire quando ci criticano perché non si vince a San Siro. Mi dà la dimensione della crescita della squadra.

Ti rimproveri qualcosa?

Ti rimproveri qualcosa come stampa napoletana? Quello che influenza i calciatori son i giornali la mattina, o la radio, io, la moglie. Un giocatore può essere più o meno immune dai condizionamenti esterni. Non ce la faccio a sentirmi in colpa. Io un contratto ce l’ho. Se il presidente non avesse la generosità di propormi un rinnovo, continuerei a guadagnare quello che guadagno adesso che è tanto rispetto a prima ma meno rispetto a tanti allenatori italiani. Non c’è problema economico su questo rinnovo. Avrà incidenza zero. Io non la pago la clausola. Ho la fortuna di essermi imbattuto in una tifoseria che mi ha dato affetto e amore. Il discorso di base è uno: se ho la percezione di poter ripagare l’amore a suon di risultati, rimango a prescindere dalle condizioni economiche; altrimenti non rimango. Il presidente mi sta dimostrando di essere affettuoso e comprensivo. Comunque no, non ce la faccio a sentirmi responsabile

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