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Ha ragione Sor Tuta, stanno distruggendo il calcio italiano

Commento alla esima giornata di Serie A: gli errori nei cambi di Sarri e Spalletti, ma anche la sensazione che siano i mostri a governare sogni e speranze.

Ha ragione Sor Tuta, stanno distruggendo il calcio italiano
Sarri / Foto Matteo Ciambelli

Falli da dietro – Commento alla 35esima giornata del campionato di Serie A

Finito.

Tutto finisce.

Il sistema così spudorato e arrogante porterà all’indifferenza, al disinteresse, all’abbandono.

E così il sistema si impoverirà.

E impoverendo il sistema, impoveriranno anche i ricchi che quel sistema alimentano.

Sono più o meno le parole del Sor Tuta alla richiesta di un commento ai fatti di San Siro.

Stanno distruggendo il calcio italiano. Senza accorgersi che, così facendo, distruggeranno anche loro.
Un po’ la storia della rana e dello scorpione.

Un gioco senza regole che gioco è?

Daniele Orsato

Daniele Orsato fino a ieri era considerato il miglior arbitro italiano.

Ma è uno poco integrato nella “loggia” arbitrale.
Se è vero che il suo nome è stato escluso dalla vetrina dei Mondiali in Russia.
Con enorme fastidio da parte sua, pare.

Deve fare il bravo. Deve dimostrare affidabilità.

E Daniele Orsato esegue.

Passi per il fallo di Vecino.
Ma è impossibile non vedere le bullate del Piccolo Principe su Cancelo e soprattutto i cazzotti del Piccolo Principe a Perisic.

Orsato è lì, a due metri. Impossibile non vedere.

“Ehi Taglia! E’ andato bene l’arbitro!”
“Promosso!”.

E’ il dialogo fra Acciu e l’addetto al Var Tagliavento negli spogliatoio a fine gara. Documentato dalle tv.
Agghiacciante.

Ma forse ancora più agghiacciante è il documento tv del labiale dello stesso Tagliavento a bordo campo.

L’ho visto cento volte.

“Nel recupero vinciamo”. Dice proprio così Tagliavento. Inequivocabilmente.

Manco il Mago Otelma. Aveva previsto tutto.

Gli errori

Gli errori del Parapet nei cambi.

Il ribaltone degli ergastolani che fin lì apparivano letteralmente scoppiati, contro un’ Inter decimata ed eroica.

Roba da Ufficio Inchiesta. Che pare si sia attivato. Ma che ovviamente non concluderà nulla.

In questa atmosfera cupa, sospesa, sgomenta e attonita inizia la partita di Firenze.

Inizia e finisce subito.

Al 5° l’Imperatore nero scappella.
Fallo.

Qui mica si scherza. Qui si applica il regolamento, signori.
Regolamento alla mano è rosso.

Per carità, rosso.

Ma quel fallo a me pare identico al fallo commesso da Benatia sul Fiammante Fiammingo allo Stadium sette giorni fa.
Fuori area, fallo da ultimo uomo.
Ricordate?

Fallo che Rocchi punì di malavoglia col giallo. Sì, di malavoglia. Perchè avrebbe anche preferito sorvolare, in fondo.

Se le regole non sono uguali per tutti, che gioco è?

Poi Sor Tuta, come il Parapet a San Siro, sbaglia anche lui il cambio.
La squadra crolla sia fisicamente sia mentalmente.
E il Cholito – che merita – si esalta in una tripletta memorabile.

Finito.

Per sette giorni ci siamo inebriati del profumo del trionfo.

Ce lo hanno messo sotto al naso e noi ci siamo cascati.

Viene in mente Sharon Stone e il suo mitico accavallar di gambe.

Sorrentino

Massì vado al cinema.

Vado a vedere Sorrentino.

“Loro” siamo noi.

I colpevoli.

Quelli che hanno consentito a questi mostri di governarci e di gestire i nostri sogni e le nostre speranze.

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