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Juventus-Napoli e la splendida prestazione di Hysaj e Mario Rui

Entrambi hanno fronteggiato e limitato Douglas Costa, interpretando al meglio i principi di gioco di Sarri. Una piccola rivincita popolare per due calciatori sottovalutati.

Juventus-Napoli e la splendida prestazione di Hysaj e Mario Rui

Lontano dai riflettori

Spesso, si pensa a Elseid Hysaj e a Mario Rui come i due calciatori più “laterali” rispetto alla forza del Napoli. Non è un gioco di parole, l’albanese e il portoghese sono effettivamente i due laterali difensivi titolari del Napoli, ma in questo caso l’aggettivo fa una valutazione del loro valore assoluto nell’organico di Sarri. Nell’undici titolare del Napoli, probabilmente, sono i due calciatori “meno forti”. Oggi come oggi, quelli con il minor appeal sul mercato internazionale.

Di Hysaj abbiamo parlato tante volte, anche in passato. La sua prima stagione a Napoli fu eccezionale, secondo la redazione del Napolista è un calciatore che dopo ha sofferto la mancanza di una concorrenza reale. Quella che, per esempio, ha spinto Allan a migliorarsi così tanto e ha confinato Zielinski al ruolo di dodicesimo uomo. Come dire: le qualità di Elseid ci sono e sono percettibili, non saranno da Real Madrid ma stanno benissimo nella dimensione del Napoli. Solo che il rendimento non è stato sempre eccellente, ci sono stati alcuni passaggi a vuoto. Mario Rui, invece, è stato ed è un esempio di mercato riuscito e di assolvimento delle proprie funzioni. È stato preso (chiesto da Sarri) come vice-Ghoulam, è subentrato all’algerino dopo l’infortunio e ha dimostrato di essere all’altezza del ruolo pensato per lui. Nell’organico del Napoli e nel gioco del Napoli, con cui c’è stato un adattamento vicendevole. Anche per lui: non potrebbe pensare di giocare nel Barcellona, né da titolare al posto di Ghoulam. Ma è un calciatore da Napoli, qualsiasi cosa voglia dire. E sconfessa le teorie sconclusionate sulla rosa corta.

Juventus’ revenge

A Torino, Elseid e Mario hanno consumato la propria vendetta. Ovviamente, nei confronti dei loro detrattori. Una prestazione splendida, soprattutto in relazione al valore degli avversari. Entrambi, tra primo e secondo tempo, si sono confrontati con Douglas Costa, il miglior uomo-dribbling della Serie A (3.5 dribbling riusciti per match). E il brasiliano è stato completamente depotenziato, con l’aggressività e non con l’attesa passiva. Con le armi del Napoli di Sarri, perfettamente interpretate dai due laterali difensivi.

Nella ripresa, poi, Allegri è passato a uno schieramento simmetrico, con due esterni puri, e a Mario Rui è toccato Juan Cuadrado. Anche il colombiano è un calciatore che ama saltare il proprio avversario diretto, quantomeno puntarlo in velocità. Ecco, Mario Rui ha risposto presente a modo suo, imponendo l’anticipo e un pressing alto anche in zone molto avanzate di campo. Ripetiamo: le armi del Napoli di Sarri, memorizzate e ripetute sul campo.

Ecco, questo è un grande merito del tecnico del Napoli – così come di tutti gli allenatori sistemici. Quando individua un calciatore in grado di applicare certi principi di gioco, raramente il rendimento va sotto la sufficienza. Anche andando al di là del valore assoluto. Ecco, Hysaj e Mario Rui – nelle loro giornate migliori – sono un esempio chiaro di come un certo modello di gioco possa esaltare elementi privi di altissime qualità. È un discorso di adattamento vicendevole, di miglioramento costante nel nome di un’idea.

Nel rush finale da qui al 20 maggio, toccherà ancora a Hysaj e Mario Rui. Sarà e sarebbe bello pensare che una lotta scudetto così viva, così aperta, possa passare dal loro contributo. Loro, così “laterali”, eppure pienamente addentro ad una squadra che punta al titolo. Una piccola rivincita popolare, consumatasi durante la stagione, esplosa allo Juventus Stadium. Che ora è solo da coronare.

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