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Le Big Six della Premier contestano l’equa ripartizione dei diritti tv esteri

e due squadre di Manchester, il Chelsea, il Liverpool, l’Arsenal e il Tottenham stanno contestando il modello storico; il presidente della Premier sta pensando a un sistema di distribuzione in base ai risultati.

Le Big Six della Premier contestano l’equa ripartizione dei diritti tv esteri

Cambio di prospettiva?

La Premier League è una sorta di terra promessa, per quantità e metodologia di distribuzione dei diritti televisivi. Eppure, qualcosa potrebbe cambiare. Dopo il tentativo fallito nello scorso ottobre, le Big Six del massimo campionato inglese tornano alla carica per modificare il criterio di ripartizione dei proventi audiovisivi.

Secondo quanto riportato da Calcio&Finanza, le due squadre di Manchester, il Chelsea, il Liverpool, l’Arsenal e il Tottenham stanno contestando il modello imposto da sempre in Premier per quanto riguarda la suddivisione dei proventi esteri – che assicura una cifra di 39 milioni di sterline a tutti i 20 club della lega. Ovviamente, le squadre più importanti mettono l’accento sul loro maggior appeal internazionale, sul loro ruolo di traino nei confronti dell’intero sistema mediatico.

In ogni caso, C&F spiega che la maggioranza richiesta per modificare lo statuto è un obiettivo decisamente difficile per le Big Six. Servono 14 voti per cambiare le cose, e il sostegno alle grandi si limita alle sole Everton, Leicester e West Ham. Il presidente della Premier Scudamore starebbe pensando a un criterio legato ai risultati del campo, che porterebbe l’ultima in classifica a incassare 25 milioni piuttosto che i “canonici” 39. La maggioranza dei club, ovviamente, non è d’accordo con questa proposta. Il prossimo giugno, nella riunione estiva di lega, si cercherà di ricucire lo strappo. Per la seconda volta in meno di un anno. Qualcosa sta cambiando anche nella terra promessa.

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