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Bianchi: «Non si può giudicare Sarri sul turn over, ma manca mentalità internazionale»

Ottavio Bianchi intervistato dalla Gazzetta dello Sport: «Il Napoli è nell’élite, ma bisogna crescere ancora. C’è qualcosa che manca, se ogni anno la Juventus è sempre davanti».

L’intervista alla Gazzetta dello Sport

«Innanzitutto, il campionato non è finito. Ed io credo che vadano fatti i complimenti al Napoli, che lo sta tenendo in vita al cospetto di una rivale fortissima. Che, per di più, negli anni scorsi aveva ad aprile già il tricolore in tasca». Le parole di Ottavio Bianchi riportano alla realtà delle cose. L’ex tecnico del Napoli, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ricostruisce la stagione della squadra di Sarri, ora in fase di down dopo che la Juventus si è portata a +6 a pochi giorni dallo scontro diretto.

L’allenatore bresciano è stato l’unico a vincere un trofeo internazionale alla guida della squadra azzurra, e il tema centrale del suo intervento riguarda proprio il rapporto tra il cammino in campionato e il “sacrificio” nelle coppe. Per Bianchi, non si è trattata di una scelta voluta, tantomeno salutata con gioia: «Non credo che nel Napoli ci sia qualcuno che abbia esultato all’uscita dalla Champions. E neppure che sia stata sottovalutata una manifestazione importante come l’Europa League. È un discorso complesso: gli azzurri hanno provato ad andare avanti e lo hanno fatto con quelle seconde linee che adesso sono invocate per sostituire i titolari. Se non ci sono riusciti è perché non è semplice per nessuno arrivare a centrare tutti i traguardi. Guardate le squadre arrivate in semifinale di Champions ed in Europa League: hanno poco da chiedere al loro campionato».

La rosa

Il discorso di Bianchi si sposta poi sull’organico e sulla gestione del turn over da parte di Sarri: «Non possiamo giudicare da fuori se è stata fatta poca rotazione. Questa valutazione può farla soltanto l’allenatore ed eventualmente pentirsi di aver dato poco spazio a qualcuno. Piuttosto, si può crescere ancora come società e sotto il profilo della mentalità perché ogni anno sembra essere quello buono e poi, per un motivo o per l’altro, ci si ritrova la Juve davanti. Credo che il Napoli sia ormai nell’élite del calcio italiano ma la Juve ha una dimensione internazionale che agli azzurri manca».

«Forse – prosegue Bianchi – a Napoli la preparazione va tarata in modo diverso. Oggi il caldo arriva prima e certe volte può appesantire le gambe o annebbiare le idee. Inoltre, adesso c’è tanta pressione perché lo scudetto manca da moltissimi anni. Dunque, bisogna tornare a divertirsi per provare a fare uno scherzo alla Juve».

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