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West Ham-Burnley, le invasioni di campo dei tifosi di casa e le proteste contro il club

I tifosi del West Ham sono da tempo sul piede di guerra, non hanno perdonato alla proprietà il trasferimento allo stadio Olimpico. Classifica e risultati non aiutano.

West Ham-Burnley, le invasioni di campo dei tifosi di casa e le proteste contro il club

Due episodi nella ripresa

Un po’ il rendimento molto negativo, un po’ le ceneri sotto il braciere di un rapporto negativo tra il club e la tifoseria. Il West Ham vive un pomeriggio di vecchie paure, invasione di campo allo stadio olimpico di Londra durante il match contro il Burnley. Subito dopo il gol del vantaggio degli ospiti, siglato da Barnes al 66esimo, due tifosi sono entrati in campo. Uno di loro è stato letteralmente placcato dal capitano degli Irons, Mark Noble.

Come detto sopra, non corre buon sangue tra la proprietà del club di Londra e i suoi supporter più accesi. Alla base dei contrasti, il contestatissimo trasferimento nel nuovo stadio e l’abbandono di Upton Park, conosciuto anche come Boleyn Ground. La prima invasione di ieri è stata seguita da un nuovo episodio, da una nuova intemperanza: sullo 0-3 per il Burnley, un altro tifoso è entrato in campo, ha preso la bandierina e voleva piantarla a centrocampo. Anche lui è stato bloccato e portato via.

Proteste fuori dallo stadio dopo la partita, la polizia ha aperto un’inevitabile inchiesta. Significative le parole di Mark Noble: «La gente deve capire che in campo dobbiamo proteggerci. Non possiamo accettare certe cose». Il West Ham ha convocato una riunione d’urgenza per collaborare con gli investigatori. In classifica, gli Irons sono ai margini della zona retrocessione. Anche il sistema perfetto della Premier accusa delle falle relative alla sicurezza. Vediamo come si evolverà la situazione.

 

 

 

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