ilNapolista

Sacchi a L’Equipe: «Il Psg? Neymar non è un progetto»

Arrigo Sacchi “spiega” al quotidiano francese la sua percezione del Psg: «Il club manca di una visione, di regole. Emery è seguito dai suoi calciatori?».

Sacchi a L’Equipe: «Il Psg? Neymar non è un progetto»

L’intervista

Una lezione di calcio e di programmazione. Il professore Arrigo Sacchi viene intervistato da L’Equipe, e spiega letteralmente ai francesi qual è e quale è stato, almeno secondo lui, il problema del Psg in questa stagione dalle grandi aspettative mancate (almeno in Europa). L’ex tecnico del Milan e ct della Nazionale demolisce la gestione sportiva del club parigino, con una dichiarazione che è già un titolo: «Neymar? Non è un progetto!».

Il riferimento, ovviamente, va alla politica di mercato e di costruzione della rosa del Psg: «Per quanto possa essere forte, un calciatore non può rappresentare fine ed inizio del progetto. Quindi, neanche Neymar può essere un progetto. Al Milan, per dire, noi abbiamo vinto il campionato del 1988 con Van Basten fuori per tutta la stagione. Brecht sosteneva che anche i migliori attori hanno bisogno di un regista che sappia orientare la loro recitazione. Il Psg non ha mai lasciato un segno tangibile in Champions League, la sua miglior performance è quella del 2013, quando furono eliminati dal Barcellona ai quarti nonostante non fossero stati sconfitti. Non sono riusciti ad andare oltre neanche quest’anno, e le motivazioni sono tante».

Secondo Sacchi, il punto fondamentale riguarda l’incidenza del club e della sua guida per quello che succede in campo: «La direzione dei dirigenti è fondamentale. Il Psg non ha una visione, fatica a costruire un progetto reale, tangibile. In tutti questi anni, non sono state individuate e poste delle regole chiare, anche di comportamento. Ed è una mancanza percettibile nella squadra di Emery». In questo punto dell’intervista, Sacchi fa riferimento a Bonucci e alla Juventus, alla tribuna dello scorso anno ad Oporto e alla successiva cessione.

Anche il tecnico spagnolo non è esente da colpe: «Ho sempre considerato Emery come un buonissimo allenatore. Ma mi aspettavo di più dal punto di vista dell’intensità, dell’aggressività, dell’impegno. Comprendo la forza del Real Madrid, ma il Psg avrebbe dovuto mostrare un atteggiamento diverso. La vera domanda, a questo punto, è questa: ma i calciatori seguono Emery?».

ilnapolista © riproduzione riservata