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In tribuna con papà, a guardare il Napoli ed aspettare i gol di Savoldi

Mio padre aveva un gruppo di amici “di stadio”, in tribuna. Erano tutti abbonati, a volte qualcuno mancava e lui mi portava con sé.

In tribuna con papà, a guardare il Napoli ed aspettare i gol di Savoldi

Gli abbonati assenti

Non si dimenticano tante prime volte. Tra queste sicuramente c’è quella in cui mio padre, tifoso doc, ha deciso che ero pronta per il grande passo: entrare nel tempio sacro del calcio. La mia prima volta fu in tribuna numerata. Mio padre aveva l’abbonamento assieme a un gruppo di amici storici, alcuni dei quali vedeva solo allo stadio. Avevo sei anni e il Napoli non aveva ancora vinto lo scudetto (a volte quando qualcunommi dice che è nato dopo il 1988 faccio mentalmente il calcolo che è nato dopo il primo scudetto. Un poco come se la mia vita fosse divisa in Avanti Scudetto, e Dopo Scudetto). I miei idoli erano Savoldi e poi Krol, di cui tenevo i poster in camera. A casa mia si cantava la favola dei calciatori.

Non ricordo che partita fosse, ricordo solo che il Napoli vinse. E che io dividevo la sedia libera con il figlio di un amico di mio padre ed eravamo lì emozionati ad aspettare Beppe Savoldi. Altre volte mio padre mi ha portato allo stadio, poi sono cresciuta e ho iniziato ad abbonarmi, andavo in curva, prima A e poi passai alla B. Ma quelle domeniche in cui qualche amico di papà non veniva ed io andavo con lui non le dimenticherò mai.

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