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Napoletano a Trastevere, m’innamorai con Napoli-Pescara 8-2

Un’infanzia dorata a Roma, la dura adolescenza e poi la risalita. Il più bel ricordo è Napoli-Fiorentina 2-1 il primo anno di Sarri

Napoletano a Trastevere, m’innamorai con Napoli-Pescara 8-2

Avevo sei anni

Il mio giorno all’improvviso arrivò nel campionato 88-89, quando battemmo il Pescara 8-2. Avevo sei anni, vivevo al centro di Roma, e non pensavo che nel calcio si potessero fare 8 gol. Quella che sembrava una scelta in realtà fu l’inizio di un’inesauribile attrazione sia per la squadra che per la città di Napoli. Attrazione infinita, nonostante non avessi nessun legame di sangue “partenopeo”. Col tempo ho scoperto di non essere solo, nella Capitale, in questa condizione.

Quando l’anno dopo vincemmo lo scudetto, era troppo presto per rendermi conto che sarebbe stato l’ultimo per chissà quanto. E quando Maradona fu trovato positivo, non capivo la soddisfazione dei romanisti (a Trastevere i tifosi della Lazio erano forse meno di quelli del Napoli), perché io, a otto anni, credevo che scudetti e coppe del mondo sarebbero continuati a piovere nelle nostre mani – tifavo anche Argentina.

Dopo un’adolescenza sportivamente amara, che bruciò le mie certezze di bambino proprio mentre le squadre della capitale volavano, arrivò il mio esordio al San Paolo. Il 28 aprile 2002, contro la Reggina. Una vittoria ci avrebbe rilanciati verso la A. Non andò così. Lo stadio era pieno e io, arrivato in auto da Roma, avevo comprato il biglietto da un bagarino al casello per 18.000 lire. Altri tempi.

Il mio ricordo preferito nel nostro stadio è Napoli-Fiorentina 2-1 del primo anno di Sarri. Una partita bellissima, una vittoria bellissima (la Fiorentina era capolista in quell’autunno), e Un giorno all’improvviso cantata per mezz’ora di seguito da cinquantamila voci che si abbracciavano.

Raccontate al Napolista il giorno all’improvviso in cui vi siete innamorati del Napoli, scrivete a redazione@ilnapolista.it 

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