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Telegraph: Sarri in lizza per sostituire Conte sulla panchina del Chelsea

Il tecnico del Napoli in una lista di nove tecnici insieme con Luis Enrique, Allegri, Simeone, Zidane, Rodgers, Hiddink, Marco Silva e Lampard.

Telegraph: Sarri in lizza per sostituire Conte sulla panchina del Chelsea
Sarri (Ciambelli)

Sarri e altri otto candidati

Chelsea-Bournemouth 0-3. Si è giocata ieri sera a Stamford Bridge, Conte ha perso ed ha il destino praticamente segnato. Il bis in Premier è un miraggio, in Champions ci sarà la sfida col Barcellona. Insomma, la seconda stagione del manager salentino a Londra rischia di naufragare. Anzi, la condizione è già abbastanza difficile. Quasi scontato il suo addio, allora il Telegraph stila una lista di candidati alla successione. Al posto numero quattro, dopo Luis Enrique, Allegri e Simeone, c’è Maurizio Sarri. Dopo di lui, Rodgers, Zidane, Hiddink, Marco Silva e Lampard.

Il testo di accompagnamento al nome dell’allenatore del Napoli: «Uno dei manager più in vista degli ultimi anni. Dopo una vita su panchine poco glamour, Sarri ha trasformato il Napoli in una delle squadre più interessanti in Europa. Abramovich ha l’abitudine di scegliere tecnici italiani, e il 59enne toscano ha una clausola rescissoria di 6.75 milioni di sterline». Ci sono anche i complimenti di Guardiola, ma quelli li ricordiamo. Insomma, Sarri pare essere quantomeno “iscritto” a questo club. E il fatto che il Telegraph faccia il suo nome è un riconoscimento significativo.

Da notare come il prestigioso quotidiano inglese definisca Conte in alcuni punti. Simeone, per esempio, viene presentato come «l’unico tecnico in grado di superare l’attuale manager del Chelsea in quanto a buffonate e maniacalità». Allegri, invece, è «colui che ha sostituito Conte sulla panchina della Juventus ed ha fatto indubbiamente meglio di lui». Infine c’è Brendan Rodgers, ex Liverpool e ora al Celtic, che viene descritto come «un’aziendalista, già in passato ha lavorato con il Chelsea e ha trovato un buon feeling con il club londinese. Proprio ciò che è mancato a Conte». Il titolo del 2017 non ha migliorato la reputazione del tecnico salentino, a Londra. È un’evidenza.

 

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