ilNapolista

“A Napoli conta lo scudetto”: la perfetta fotografia di Sarri

In conferenza stampa, il tecnico del Napoli coinvolge il pubblico nella sensazione di approccio diverso tra campionato e coppe europee. E spiega che il salto di qualità passa proprio da questo aspetto.

“A Napoli conta lo scudetto”: la perfetta fotografia di Sarri

Napoli squadra, Napoli città

Abbiamo seguito in diretta la conferenza stampa di Maurizio Sarri. Il tecnico del Napoli ha presentato la partita col Lipsia, le sue dichiarazioni ci hanno colpito pur essendo normalipacateordinarie. Il motivo è semplice: partendo dall’atteggiamento della sua squadra, Sarri ha fotografato con estremo realismo la condizione del Napoli. E di Napoli, rispetto al Napoli. Semplicemente: il campionato viene prima di tutto. Dell’Europa League, ma è una cosa che ci trasciniamo dietro fin dalla Champions.

È una questione di numeri. Stamattina, i giornali scrivevano che al San Paolo sono attesi 10mila spettatori. Entro domani sera, si potrebbe arrivare a 15mila. Forse. Niente di strano o di nuovo, è già successo. Anzi, se possibile l’ultima esperienza è stata addirittura più eloquente, più indicativa. Contro lo Shakhtar, partita decisiva del girone di Champions League, c’erano 10.573 tifosi.

Pochi, pochissimi. Domani sera, forse, qualcuno in più. Ma la sostanza cambia poco. Se n’è accorto anche Sarri, e ci ha colpiti. Finora, il suo discorso sul diverso approccio tra campionato e coppe era stato limitato, circoscritto alla squadra. Alle sue percezioni rispetto ai calciatori, al loro impegno in partita e in allenamento. Nessuna parola sul pubblico. Oggi, invece, sì. Nessun attacco, semplicemente una presa d’atto: la rappresentazione esatta di quello che è Napoli. Forse, di quello che è diventata. O forse no, perché basta ricordare i 39.148 di Napoli-Marsiglia, o ancora meglio i 34.027 di Napoli-Arsenal. Il trend era in calo già allora, era la seconda Champions, quella di Benitez.

La conferenza stampa

Le parole di Sarri hanno evidenziato un’influenza «vicendevole», nel senso «che la sensazione rispetto alla squadra e intorno alla squadra restituisce una maggior attenzione, una maggiore fame sul fronte-campionato». Come a dire: la squadra deve crescere da questo punto di vista (concetto espresso più volte durante la conferenza), ma nel frattempo la città e la tifoseria hanno individuato in maniera chiara il loro obiettivo. Al netto, ovviamente, di tutte le difficoltà logistiche per una partita in notturna al San Paolo (tipo quella che abbiamo raccontato stamattina).

Insomma, Sarri è stato lucidissimo nella sua ricostruzione. E ha spiegato – alla squadra – che questo status può essere tolleratotollerabile entro e non oltre i confini di questa stagione. Anzi: «Il salto di qualità del Napoli deve passare proprio dall’accettazione rispetto al fatto che si debbano giocare due competizioni, di cui una internazionale, ai massimi livelli. Per tre partite alla settimana». Anche in questo è stato lucido, Sarri. Ha anche spiegato quale debba o possa essere il punto successivo del suo progetto. Un Napoli competitivo su due fronti, in maniera seria e continuativa. Per mentalità, innanzitutto. E che, proprio attraverso questa crescita, possa trascinare un pubblico che, evidentemente e per la sua maggior parte, ad oggi sceglie quando e per quale evento sostenere la sua squadra.

ilnapolista © riproduzione riservata