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Napoli-Lazio 4-1, pagelle / Rispunta Tonelli. Insigne, la vita prima di te era meno bella

Decisivo Callejon, il tacco di Mertens, la precisione di Jorginho. Benedetta la schiena di Hamsik che ci regala Piotr

Napoli-Lazio 4-1, pagelle / Rispunta Tonelli. Insigne, la vita prima di te era meno bella

REINA. L’incipit è disastroso ma non per colpa sua solamente: De Vrij arriva solingo da dietro e scalfisce appena la palla crossata da Immobile. È il gol dello zero a uno. Comincia il replay della partita dell’andata all’Olimpico. Per quanto riguarda Zio Pepe, per provare qualche brivido bisogna aspettare un’uscita su Immobile al 43’ del primo tempo.

È il 3’. La palla va nella sua direzione. È sua, precisa nella sua direzione. È palla del portiere. Lui, invece di uscire, arretra. La fine dei buoni motivi per vedere la partita e non il Festival di Sanremo è tutta qua: Arrivedorci.

In contrasto su Hysaj

HYSAJ. In una partita in cui i giudizi vanno tranciati in due, distinguendo il primo tempo del Napoli dalla ripresa, il voto di Hysaj è certamente quello più omogeneo, senza grosse differenze. Solo che nei 45’ iniziali corre e si propone e sovente rimane stritolato nella feroce morsa di Lulic e Milinkovic Savic. Nella ripresa todo cambia, come cantava l’amata Mercedes Sosa, il Napoli è fenomenale e Hysaj è semplicemente esplosivo. Scandiamo bene, cara Ilaria, perché non è roba di tutte le domeniche: e-splo-si-voooo – 7,5

E fai il caso umano, fai il cuoco stellato, fai l’influenza, fai il terzino. Perché lo fai. Insomma, Fabrizio: dissento. Una vita in vacanza – 5,5

Le direttive di Sarri

TONELLI. Toh, dalle terze file dei panchinari rispunta finanche Tonelli, che si presenta benissimo scaraventando in angolo un’incursione di Immobile. Sul gol subìto gliene capitano due addosso, di laziali, compreso De Vrij, e nulla può. In un primo tempo in cui tutto poteva andare a rotoli dimostra di reggere la linea tracciata da Koulibaly – 6,5

Sarri deve avergli detto: ‘Qualsiasi palla ti arrivi, giocala indietro’. Senza appartenere – 6

KOULIBALY. Alterna giocate salvifiche su Immobile e evidenti tentennamenti più psicologici che fisici, quando la Lazio domina. Nella ripresa torna a essere il padrone assoluto nell’aere e sul terreno – 6,5

Al 19’ su Milinkovic-Savic sembra di plastica: un Big Jim che si piega senza spezzarsi e poi torna elasticamente alla posizione di principio. Al 26’ accompagna di petto la palla tra le braccia di Reina, dimostrando tutta la sua possenza. Come dire: è nato per Custodire – 6,5

Tre a uno in società (Mario/Piotr)

MARIO RUI. Alla perfomance esplosiva di Hysaj sulla fascia opposta, Mario Rui risponde con una prestazione di grandissimo livello, sempre ovviamente nella ripresa. Tutto va nel verso giusto e lui imbrocca pure un tiro che porta al più rassicurante tre a uno – 7

Per me è suo il gol, non di Zielinski, che glielo rapina. È suo! Fabrizio, Passame er sale – 7

Il coraggioso Allan

ALLAN. Nel primo tempo non rinuncia alla pugna, e ci mancherebbe, ed è una rissa continua con Lulic: è l’unico che dà segnali di vita là in mezzo nella resistenza alla fisicità biancoceleste. Indi, quando la musica cambia e per fortuna c’è Zielinski al posto di Hamsik il guerriero Allan partecipa da protagonista alla sinfonia azzurra – 7

Al 7’ manda a quel paese Lulic: è la seconda volta che lo atterra da dietro. Nessuno atterra il cane da cancello, Fabrizio. Al 9’ è la volta di Milinkovic  Savic e Lulic gli va addosso per sbaglio. Ma il cane da cancello digrigna i denti, non è addestrato per lasciar correre. Il coraggio di ogni giorno.

ROG dal 36’ del secondo tempo. Senza voto

Non riesco quasi mai a dargli il voto. Lo immagino mentre mi dice: Almeno pensami 

Un amore prezioso da custodire negli occhi

JORGINHO. A vederlo ciondolare disperato nei primi 45’ viene in mente il generale Custer nella battaglia di Little Bighorn, votato cioè al massacro. Ma c’è un però, Ilaria cara, che solo i campioni sanno riservare al destino. Il primo, decisivo e fondamentale, è quel lancio per l’uno a uno di Callejon, sul finire del primo tempo. Il dialogo tra lui e Zielinski, poi, viatico per il quarto gol di Mertens, è da custodire nella memoria e negli occhi come un amore prezioso – 7,5

Al 16’ offre una gran palla a Insigne, che però prova un destro a giro complicatissimo. Al 43’ è invece precisissimo il servizio per Josè Maria, che stoppa, aggiusta e va in gol. Sempre suo è il passaggio a Callejon da cui nasce l’autogol di Wallace. Jorginho lo sa: conosce Il segreto del tempo – 7,5

HAMSIK. Contro una Lazio fisica e intensa nel primo tempo, servirebbe un Capitano spaccatutto al meglio di sé. Invece no. E considerato il godimento finale della vittoria risparmiamoci l’elenco delle sue cappellate – 5

Al 15’ sembra che lo pizzichi una tarantola: inspiegabilmente, mentre ha la palla tra i piedi, si blocca sul terreno e la allunga troppo. Al 31’ fa un cross in area: peccato sia la sua. È impazzito. Così sbagliato – 5  

Impatto Piotr

ZIELINSKI dal primo del secondo tempo. Sia benedetta la schiena di Hamsik che gli lascia un intero tempo a disposizione. San Pietro dà sostanza e grinta e pure classe con quel duetto tra lui e Jorginho, con assist finale per Mertens. E senza dimenticare il gol, deviando il tiro di Mario Rui. L’impatto sulla gara di Zielinski è favoloso – 7,5

Entra con una grinta pazzesca. Giochicchia col pallone che era di Mario Rui andando in gol, ma poiché a Mario strappa il sorriso lo perdoniamo. Splendida la giocata che porta in gol Mertens: sua. Ognuno ha il suo racconto: Piotr ne merita uno a parte – 7,5

Decisivo Josè Maria

CALLEJON. Diciamolo subito: è il migliore. Perché segna un gol che fa svoltare una partita d’importanza enorme e poi perché provoca l’autogol del vantaggio – 8

Meraviglioso. Qui, subito, ora. Adesso – 8

MAGGIO dal 39’ del secondo tempo. Senza voto

Ogni volta che lo vedo scaldarsi per entrare in campo penso che è sempre un miracolo. Vorrei solo dirgli: ‘È bello’. Rivederti – sv  

MERTENS. Eppur si muove, per dirla con Galileo. E ci mette la zampa destra per il quattro a uno – 7

Il voto è per quell’indimenticabile tacco sulla meraviglia di Zielinski. Eterno – 7

Occasioni a morire

INSIGNE. Il Napoli ne fa quattro e incredibilmente il cognome di Lorenzo il Magnifico manca dal tabellino dei marcatori. Non so te, Ilaria, ma io ho annotato almeno sette occasioni da gol per Insigne, talvolta tentando l’impossibile anzinché preferire un po’ di concretezza. Sette occasioni valgono sette come voto, ovviamente – 7

La scena in cui al 6’, piccolo come una pulce, fronteggia il grande e grosso Wallace è sicuramente un buon motivo per preferire la partita a Sanremo. Al 22’ Hamsik gliela passa, lui la stoppa di esterno destro e la manda di poco a lato. Che mago, Lorenzo! Inventa, prova, incita. La vera differenza la fa lui. E si vendica pure con l’autogol di Wallace: un’altra volta impara a contrastare il nostro Lorenzinho. Al 30’ Stracoscia dice no ad un altro tiro meraviglioso. Hai ragione Fabrizio. Sono troppe le occasioni annotate sul taccuino. Il mondo prima di te, Lorenzo, era meno bello – 7

Non ci avete fatto niente

SARRI. Ribalta una partita fondamentale per il duello d’altissima quota con i non colorati. In più ha donato a Zielinski un intero tempo. Cosa vogliamo di più – 8

Si era messa malissimo. Diciamolo. Gli infortuni grotteschi, la vittoria degli orridi, sembrava tutto in salita. E invece ci hanno regalato una delle partite più belle della stagione fino ad ora. E la possibilità di urlarlo in coro: Siamo di nuovo in vetta. Non mi avete fatto niente – 8

ARBITRO BANTI. Mamma mia che thriller il via libera ai primi due gol azzurri. O no? – 6

Abbastanza. Ci si potrebbe costruire sopra una storia inventata, di quelle piene di amore e di dolore, romantiche. Tipo La leggenda di Cristalda e Pizzomunno – 6

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