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Sacchi: «Un consiglio per Sarri: non si lamenti più»

L’intervista al Mattino: «A me sarebbe piaciuto giocare sempre dopo, non mi sembra uno svantaggio. Il Napoli deve continuare col suo capolavoro. In trent’anni una sola volta al cinema: per un film di Tinto Brass».

Sacchi: «Un consiglio per Sarri: non si lamenti più»
Arrigo Sacchi

L’intervista al Mattino

Torna Arrigo Sacchi, era da un po’ che mancavano le sue interviste sul confronto Napoli-Juventus. Stavolta, l’ex commissario tecnico parla a Il Mattino, e utilizza più o meno gli stessi, soliti termini di paragone tra le due regine del campionato. Alcune domande e risposte, però, ampliano un po’ la visione del profeta di Fusignano. Leggiamo: «Sarri deve andare avanti così, l’unico modo per tenere indietro i bianconeri è che il Napoli tenga alti i suoi valori. Non ci sono top player, non ci sono calciatori che hanno vinto qualcosa di importante. Per molti di loro, è la prima chance a certi livelli. Lo devono al loro tecnico, perché l’organizzazione esalta sempre le individualità».

Il ruolo del Napoli, inteso come società: «Il modello da seguire è proprio la Juventus. L’anno scorso, per esempio, i bianconeri hanno panchinato Bonucci prima di un match importante di Champions. Era il messaggio giusto. Dal punto di vista delle rose, non c’è paragone. Il gruppo del Napoli è esiguo, sono in 13-14 allo stesso livello. La Juventus, invece, ha 22 calciatori sullo stesso piano».

Il gioco del Napoli, secondo Sacchi: «Una macchina fantastica, ha tutto ciò che mi piace in una formazione che gioca al calcio: è compatta, sinergica, ha una connessione che aumenta la sinergia.Vince con merito e con coraggio».

Il calendario e i lamenti

Sacchi consiglia Sarri: «Non è uno svantaggio giocare dopo. A me sarebbe piaciuto, il successo precedente degli antagonisti costringe la tua squadra a vincere. Voglio dire una cosa a Maurizio: non si lamenti più. Del resto, il Napoli può vincere solo con la sua bellezza, deve solo continuare con questo suo lavoro sul campo».

Le somiglianze tra Sacchi e Sarri, secondo Sacchi: «Penso che il tecnico del Napoli viva il calcio come lo vivevo io. Per trent’anni sono andato al cinema una volta sola. E per vedere un film di Tinto Brass. Mi sembrava di sottrarre tempo prezioso al mio lavoro».

Sacchi e il Var: «Non può e non potrà mai esistere uno strumento che garantisca zero errori in una partita di calcio. Ma se uno ha meritato, che importa se ha fatto gol per un centimetro in più o in meno?».

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