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Deulofeu, esterno moderno: cosa potrebbe portare al Napoli

Dopo aver analizzato Simone Verdi, ora tocca al fantasista catalano: un talento importante, forse più affine al sistema di gioco del Napoli.

Deulofeu, esterno moderno: cosa potrebbe portare al Napoli

Differenze

Quando abbiamo scritto, oggi, di Simone Verdi, abbiamo parlato anche di Gerard Deulofeu. L’abbiamo definito «un esterno offensivo puro, di grande tecnica e velocità, bravo a portare palla sulla zona laterale come a convergere al centro per cercare di creare superiorità numerica o i presupposti per la conclusione». C’è una differenza rispetto al calcio istintivo di Simone Verdi, una differenza che leggi e collochi storicamente all’interno del suo percorso di formazione. Deulofeu è infatti un prodotto del Barcellona, quindi abituato a giocare all’interno di un sistema strutturato. Si tratta di un calciatore estroso eppure tatticamente educato, che proprio per questo si avvicina molto più di Verdi al concetto di esterno in chiave moderna.

Dal punto di vista puramente tecnico-tattico, Deulofeu è un esterno di piede destro. Il che, sempre secondo la definizione contemporanea del ruolo, lo rende più adatto a giocare a sinistra che non sulla fascia forte. La sua capacità associativa (ovvero la tendenza a cucire i reparti e la manovra attraverso il possesso, creando nuove linee di gioco nella zona in cui si trova il pallone) si esprime al meglio nella fase di accentramento dalla fascia sinistra.

Conduzione e controllo col destro, secondo traiettoria diagonale. Possibilità di puntare la porta come di aprire lo spazio per le sovrapposizioni, interne (degli attaccanti) o esterne (dei terzini). Nel gioco di posizione del Napoli, Deulofeu sarebbe più a suo agio di Verdi. Offrirebbe un’opportunità di alta qualità per la sostituzione di Insigne, ma potrebbe essere interpretato anche come vice-Callejon. A quel punto, il suo gioco cambierebbe prospettiva, pur rimanendo nella cornice di concetti ormai interiorizzati. Sotto, un po’ di highlights dei suoi sei mesi al Milan. C’è anche una certa partecipazione alla fase difensiva – un’idea fondamentale, soprattutto per chi fa l’allenatore.

Numeri

L’impostazione è quindi diversa rispetto a quella di Verdi. Se il fantasista del Bologna è un calciatore che risulta decisivo quando ha la possibilità di recitare fuori da un certo contesto tattico (in questa prima metà stagione, 6 gol e 5 assist), Deulofeu si esalta all’interno di un sistema dato e definito. Nel Milan, l’anno scorso, 17 presenze e 7 giocate decisive (4 gol, 3 assist). Allo stesso tempo, però, ci sono 40 occasioni create tramite passaggi chiave, una cifra importante, decisamente superiore alle 2 per match.

Anche leggendo i numeri, capiamo che lo spagnolo è un profilo dal background geneticamente affine al gioco del Napoli. Sarri ha costruito una squadra che non prevede quasi mai soluzioni improvvisate o eventi di rottura, e Deulofeu sarebbe perfetto in questo senso perché assicurerebbe continuità al gioco con un’ulteriore iniezione di qualità pura. È un acceleratore di gioco offensivo, ecco, questa forse è la definizione migliore. Nel Napoli, al posto di Callejon (non di Insigne, che riveste un ruolo di regia anche statica che non si adatta alle qualità di Deulofeu), potrebbe permettere di avere uno sviluppo della manovra a destra che vada oltre gli interscambi di posizione tra i tre uomini del triangolo posizionale.

Immaginiamo, per esempio, Jorginho che apre il pallone sullo spagnolo, che a quel punto salta il primo avversario in dribbling secco (la caratteristica meno sviluppata di Callejon), non asseconda la sovrapposizione di Hysaj, arriva sul fondo e mette una palla dietro per Allan o Mertens o Hamsik o Insigne a rimorchio. Ecco, abbiamo creato un’alternativa.

Una cosa del genere, per capirci

Prezzo e riconoscibilità

Secondo i rumors di mercato, Deulofeu preferirebbe l’Inter al Napoli. Questione di appeal, forse anche di ingaggjo, oppure di possibilità di essere titolare (si pensi a Candreva, più che a Perisic). Allo stesso tempo, però, i nerazzurri non potrebbero permettersi altro che il prestito – soluzione non proprio gradita dal Barcellona. A questo punto il Napoli potrebbe inserirsi, con una cifra forse inferiore a quella che servirebbe per Verdi. Forse l’ingaggio sarebbe superiore, ma siamo lontani dai livelli che possono scoraggiare il club di De Laurentiis.

Dal punto di vista del valore e della riconoscibilità, Deulofeu è – a nostro parere – superiore a Verdi. Ha già giocato in Europa, è il capocannoniere storico della nazionale Under 21 spagnola, ha una narrazione da grande promessa mancata, quindi le doti potenziali di un crack vero. E poi ha un impatto certo e già verificato sul campionato italiano vissuto a certi livelli. Il Milan dell’anno scorso, a un certo punto, ha iniziato a dipendere dal suo talento creativo. A Napoli, la sua figura potrebbe rivalutarsi, ma dovrebbe calarsi nel ruolo di alternativa – forse è questo a frenare il suo interesse per una squadra che gioca l’Europa League, e che potrebbe tornare prestissimo in Champions.

Vedremo come andrà a finire, il suo profilo resta appetibile per quanto concorrenziale a quello di Verdi. Alla fine, se il Napoli prenderà uno dei due dovrebbe cascare bene in ogni caso – dal punto di vista tecnico come economico. Seguiremo la vicenda, in ogni caso la strategia del Napoli ci pare chiara. L’abbiamo scritto qui: se sarà, sarà un esterno. Ci sembra l’idea migliore.

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