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Il piano di Suning per l’Inter: strutture, stadio, e niente aumento della clausola per Icardi

Un articolo di Repubblica spiega la politica dei piccoli passi di Suning: lo spostamento della Pinetina, la ristrutturazione dello stadio e pochi acquisti. Anzi, nessuno.

Il piano di Suning per l’Inter: strutture, stadio, e niente aumento della clausola per Icardi

L’articolo di Repubblica

Mentre il Milan si lecca le ferite del no dell’Uefa al Voluntary Agreement, l’Inter prosegue nella sua restaurazione, tecnica ed economica. Un articolo su Repubblica spiega le nuove (particolari) visioni del club nerazzurro, primo in classifica ma anche nel pieno di una vera e propria fase di ristrutturazione economica. Che parte anche dai social, «un luogo su cui i manager di Suning stanno lavorando in modo massiccio, tanto da diventare il primo club per aumento di interazioni organiche».

E poi investimenti strutturali, anzi immobiliari. Repubblica scrive infatti di un interesse importante (tanto importante da arrivare a un’offerta di 100 milioni) per «riqualificare l’area di Piazza d’Armi a Milano, quartiere Baggio, a un chilometro da San Siro, per trasferirci tutta la Pinetina». In questo modo, i tifosi potrebbero essere più vicini alla squadra in occasione delle partite. E la società potrebbe installare quell’offerta di servizi “premium” che permettono di ampliare i ricavi commerciali.

San Siro (e il mercato fermo)

Infine, lo stadio. Queste le indiscrezioni raccolte da Repubblica: «L’Inter ha proposto alla giunta del sindaco Beppe Sala (supertifoso nerazzurro) un progetto per rifare completamente lo stadio e l’area attorno all’ex galoppatoio. L’idea è di ridurre la capienza a non più di 60mila spettatori e di rivedere del tutto il terzo anello. Il sindaco ha fatto sapere di essere favorevole a una trasformazione urbanistica delle aree attorno allo stadio. Ma finché il Milan non prenderà una decisione, è tutto fermo».

Fermo come il mercato dell’Inter, il settore in cui Suning sembra meno aggressiva. Fino a prevedere «nessun investimento a gennaio, ma anche in estate. Se pure arrivasse la qualificazione in Champions, il club dovrà autofinanziarsi e stare attento a entrate e uscite. Insomma niente nomi roboanti, a meno che non ci siano cessioni illustri». Tipo Icardi, anche in quest’ottica va letta l’idea di non abbassare la clausola del centravanti argentino. Insomma, ecco come ribaltare decenni di calcio all’italiana. Ci voleva Suning.

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