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La class action dei tifosi della Lazio (e dello studio legale Previti) contro l’arbitro Giacomelli

Mentre la Procura Federale apre un fascicolo sul profilo social (Giacomelli alias Jack O’Melly) con foto di Totti, ecco l’azione legale per ottenere un risarcimento.

La class action dei tifosi della Lazio (e dello studio legale Previti) contro l’arbitro Giacomelli

Il fascicolo in Figc

Piero Giacomelli non vive un momento proprio felice. L’arbitro triestino è finito nell’occhio del ciclone dopo Lazio-Torino: stop di una giornata e ritorno per il turno del 23 dicembre, come Var in Chievo-Bologna. Nel frattempo, intorno a lui, sono successe delle cose non proprio simpatiche. Intanto, secondo quanto riporta il Sole 24Ore, la Procura delle Federcalcio ha aperto un fascicolo sul caso del direttore di gara, reo di essere su Facebook con un profilo “coperto” da nickname (Jack O’Melly) e di avere un’immagine di Totti come foto-copertina. Sotto, però, un post su Facebook dell’ex arbitro Luca Marelli spiega perché questo procedimento non porterà praticamente a nulla:

Il post di Luca Marelli

Nel frattempo, però, i tifosi della Lazio hanno deciso di dar vita a una class action contro il fischietto friulano. Per conto della tifoseria biancoceleste, si è mosso lo studio legale Previti. Sempre secondo quanto riportato dal Sole, i promotori dell’azione «hanno notificato l’invito alla negoziazione assistita – primo passo verso la citazione in giudizio – a Giacomelli e al suo assistente Di Bello. La condotta dei due arbitri sarebbe  gravemente e del tutto immotivatamente discostata da quanto stabilito dal regolamento del Giuoco del Calcio, dalla “Guida Pratica AIA” e dalle successive raccomandazioni del Settore Tecnico in tema di rilevazione del fallo di mano, privando la squadra di un sacrosanto calcio di rigore».

Oltre all’errore tecnico “puro”, sempre secondo i tifosi della Lazio, ci sarebbe anche un «errore altrettanto grave, commesso da entrambi i direttori di gara. Non aver sottoposto ad on field review l’episodio tramite Var». La richiesta di risarcimento della class action si “basa” sul diritto alla passione del tifoso. Che «Sarebbe stato leso, perché questi non ha potuto vivere la partita al riparo da condizionamenti illeciti, in quanto fondati su condotte connotate da inaccettabili profili di colpa». Vedremo come andrà a finire l’azione legale.

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