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Casarin: «Il Var non fa diventare grandi gli arbitri scarsi»

L’ex arbitro Paolo Casarin parla della tecnologia di supporto agli arbitri sul Corsera: «I migliori la utilizzano bene, in altri casi emergono le mediocrità».

Casarin: «Il Var non fa diventare grandi gli arbitri scarsi»

Il commento sul Corriere della Sera

Paolo Casarin scrive del Var, partendo dall’Italia per poi allargarsi in tutto il mondo. Il suo è un giudizio condivisibile, anzi che condividiamo. Nel senso: la tecnologia a supporto degli arbitri è l’invenzione del secolo calcistico, ma non cambia di molto la situazione perché la discriminante è come viene utilizzata. 

La frase chiave dell’ex arbitro riguarda la forza e la bravura dei suoi colleghi di oggi: «La tecnologia non fa diventare grandi gli arbitri scarsi. Infatti, in riferimento al nostro campionato, non passa giornata senza casi discutibili. In Crotone-Napoli il contatto con le mani di Mertens è stato giudicato dall’arbitro Mariani non volontario: restano molti dubbi sul mancato intervento della Var. Nessun dubbio invece sulla mancata espulsione in Fiorentina-Milan di Romagnoli, autore di un fallo su Simeone lanciato verso la rete. Valeri (uomo Var) non ha imposto la correzione dovuta»

Il potenziale impatto positivo del mezzo è stato però percettibile in altre partite. Lo scrive eccome, Casarin: «In Roma-Sassuolo, Orsato ha raccolto il richiamo di Fabbri (l’arbitro al video) e ha annullato due gol dei giallorossi per fuorigioco millimetrico. È chiaro che senza Var il risultato sarebbe stato diverso dal pareggio. È un segno evidente di incisività del mezzo tecnologico sui casi oggettivi come i fuorigioco. Come Orsato, anche Rocchi (Inter-Lazio) si è avvalso della Var (D’Amato) per cancellare un rigore concesso alla Lazio e frutto di un contatto di braccio chiaramente involontario di Skriniar. I due migliori arbitri italiani sono stati bravi e disponibili ad ammettere l’errore».

È il discorso sugli arbitri bravi che si ripete. Sul Var, Casarin ha idee definitive e perciò chiare: «Il Var è una grande occasione, che andrebbe sprecata se non venisse adottato per il Mondiale in Russia. Più opportuno sarebbe rimediare ai punti deboli storici dell’arbitraggio e nel contempo migliorare la qualità dei direttori di gara. Che, attraverso l’utilizzo della Var, hanno messo in evidenza molte mediocrità».

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