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L’appello per il processo Juventus-ultrà: i legali bianconeri chiamano in causa il Napoli

Una sanzione di dieci anni fa per il club partenopeo, contestata però dalla Procura Federale. Agnelli e la Juventus attendono le sentenze per il 18 dicembre.

L’appello per il processo Juventus-ultrà: i legali bianconeri chiamano in causa il Napoli
Andrea Agnelli

Il resoconto dell’udienza

Una battaglia, una guerra combattuta colpo su colpo. Viene descritta così, dai giornali (Gazzetta dello Sport Repubblica) l’udienza d’appello per il processo Juventus-Ultras. Da una parte la Procura Federale, con le accuse di Pecoraro. Dall’altra, l’impianto difensivo dei bianconeri. Che, in qualche modo, proveranno ad attenuare le sentenze in primo grado (dodici mesi di inibizione per Agnelli, saranno già tre scontati il prossimo 18 dicembre). La nuova sentenza dovrebbe arrivare proprio una settimana prima delle feste.

Pecoraro continua a insistere sulla «consapevolezza della natura criminale dei soggetti con cui interloquivano i dirigenti della Juventus». I legali della Juventus, dal canto loro, hanno tirato in ballo il Napoli. Il club partenopeo, nel 2009, è stato sanzionato per appena 8mila euro per aver ceduto 200 biglietti ai gruppi ultrà per un lungo periodo di tempo. La contestazione della procura rispetto al richiamo di questo caso durante il processo: «Era in atto la normativa precedente al decreto 2007 sul limite dei 4 biglietti a persona».

Su entrambi i giornali si legge dell’ottimismo degli avvocati al servizio di Agnelli e della Juventus. Anche loro sperano che tutto si risolva con una multa. In caso di eventuale ulteriore ricorso, dopo, resterà solo il Collegio di garanzia del Coni.

 

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