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Il Milan ancora alla ricerca di nuovi soci per affiancare Yonghong Li

Repubblica spiega la situazione finanziaria a Casa Milan: per far fronte al debito con il fondo Elliott, i rossoneri hanno bisogno di nuovi investitori da affiancare alla (nebulosa) proprietà cinese.

La seconda rivoluzione

L’attacco dell’articolo di Repubblica sul Milan: «Immutabile nei 31 anni di Berlusconi, il Milan rischia la seconda rivoluzione in 7 mesi». Non che il nuovo ribaltone sia già stato fatto o sia comunque prossimo, ma qualcosa bolle in pentola. Ancora. Vediamo cosa.

In pratica, al club rossonero servono nuovi soci per ripagare il prestito del fondo Elliott. E scongiurare quindi il secondo passaggio di mano del Milan in pochi mesi. Repubblica scrive di questa notizia dopo «averla raccolta negli ambienti finanziari». Questi investitori dovranno aiutare Yonghong Li a trovare fondi per 383 milioni. Entro ottobre 2018. Una corsa contro il tempo, alla quale starebbe partecipando anche Ernesto Poli,  già presidente si Eni dal 2002 al 2011 e attuale membro del Cda di Fininvest.

Secondo quanto riportato dal quotidiano romano, il “problema” risiederebbe nelle stime di bilancio per giugno 2018. Quando, per prima cosa, si dovrà far fronte alla campagna acquisti allestita la scorsa estate. In realtà il problema, come scritto anche (e addirittura) dal New York Times, sta nell’identità un po’ troppo nebulosa di Yonghong Li. Repubblica utilizza la suggestione della «foto del passaporto in t-shirt», ma in realtà i dubbi sulla solidità finanziaria del progetto esistono. Da un bel po’.

Il Milan ha interpellato addirittura la stessa Fininvest per un clamoroso rientro, poi ha annunciato il rifinanziamento del debito. Cosa che però non è stata ancora formalizzata, come spiega Repubblica: «Goldman Sachs ha detto no e Merrill Lynch si è detta disponibile a rifinanziare il debito del club, non quello della Rosaoneri Lux di Li». Insomma, se queste indiscrezioni dovessero essere confermate, il Milan sarebbe ben lontano da una reale stabilità finanziaria. Ancora.

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