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Gazzetta, due anime per il Napoli: tra «sofferenza» e «gestione del carburante»

Udinese-Napoli si presta a diverse letture: la singola partita non è certamente esaltante, ma incarna la retorica de “i campionati si vincono così”.

Gazzetta, due anime per il Napoli: tra «sofferenza» e «gestione del carburante»
Foto Ssc Napoli

Cronaca e commento

In effetti hanno ragione loro, alla Gazzetta. Nel senso che Udinese-Napoli può essere letta in tanti modi diversi. Magari in due, magari separando la valutazione della singola esibizione da quella contestualizzata al campionato, al raggiungimento dell’obiettivo. Ecco, il punto è questo: giudicare il Napoli sul match da 90′ più recupero vuol dure registrare dei problemi. Pensare che questa è la 14esima di campionato, e di queste 14 il Napoli ne ha vinte 12, cambia un po’ la percezione delle cose.

L’interprete della prima corrente, quella del qualcosa non va, è Fabio Licari. La cronaca di Udinese-Napoli è scritta da lui, e non è particolarmente lusinghiera per gli uomini di Sarri. Come dire: il risultato come il kilt scozzese, sotto non c’è molto altro. Leggiamo: «Gli azzurri sono stanchi, soffrono a Udine. Non è la prima volta che ci sono
pause, chissà se da “gestione” o obbligate. Il tutto aggravato dall’infortunio di Ghoulam, che toglie più all’attacco che alla difesa, e dall’umanissimo calo di Mertens dopo mesi da alieno. Contro il Chievo la trama del match non era stata molto diversa, escluso il rigore in soccorso. Il campionato, appunto, si vince anche così: ma non è quello che Sarri progetta da tre anni».

Contestualizzazione

Licari ha ragione, ma sono anni che chiedono al Napoli di essere altro. Di essere quello che serve per vincere. Da 14 partite, il Napoli ci sta riuscendo. Ed è in quest’ottica che scrive Luigi Garlando, il commentatore che fa la parte dell’indulgente e allora contestualizza la partita di ieri nella realtà dei numeri. E della narrativa mancante, che però il Napoli sembra aver trovato, adottato senza remore.

Leggiamo: «Il Napoli ha vinto “da Juve”, sperperando il minimo e ottenendo il massimo. Nelle prime 7 giornate ha segnato 25 gol, nelle ultime 7 solo 10. Uno può dedurre: calo. Ma se, con 15 gol in meno, resti primo e perdi solo 4 punti, significa che hai imparato a percorrere quasi gli stessi chilometri con meno della metà del carburante. È uno dei primi segreti dei cacciatori di scudetti: economizzare energie perché la strada è lunga.

Questione di cose che vanno per il verso giusto: «Altro segreto: mungere anche le alternative, fare latte con tutta la rosa. Ieri Sarri si è procurato un rigore col vecchio Maggio e ha fatto gol al di là del solito tridente. Chiaro che venerdì dovrà far risplendere al massimo i tre folletti e non potrà permettersi di economizzare, ma intanto, a dicembre iniziato, ospiterà i campioni da imbattuto e con 4 punti in più. Se poi vinci grazie a un rigore sbagliato che ti torna tra i piedi, significa che gli dei dell’Olimpo continuano a concederti la simpatia che spetta ai predestinati».

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