ilNapolista

Napoli-Cagliari 3-0, pagelle / Il Capitano torna alla vita. L’intesa Insigne-Ghoulam è sinfonia

Inestimabile Mertens. Ounas fantasioso e maturo. L’esuberanza di Rog. Il gioco del Napoli è tutto arabeschi e geometrie

Napoli-Cagliari 3-0, pagelle / Il Capitano torna alla vita. L’intesa Insigne-Ghoulam è sinfonia

REINA. Il tozza-tozza con Pavoletti, carissimo ex, è l’unico brivido in un mezzogiorno di fuoco senza fiamme. Per il resto, Pepe digerisce con serenità i carboidrati ingurgitati a colazione – senza voto

Quando mi rubi, così come hai fatto adesso, le parole dal taccuino, Fabrizio, è come se mi lasciassi ad abbronzarmi in porta come ha fatto Pepe oggi – senza voto

HYSAJ. Finalmente più incisivo e concreto in fase offensiva. Azzecca persino un assist per Mertens, al 35’. Dietro, l’albanese di destra limita al massimo i soliti patemi. Nulla da recriminare, stavolta – 6

La partita è iniziata da appena un minuto e lui già si lancia in un’incursione pericolosa in area con annesso cross per Insigne, che sfiora di testa. Oggi funziona anche lui benissimo, ma la fascia sinistra resta, al momento, la più bella – 6  

La certezza Albiol rende sicuro Kalidou

ALBIOL. Sarà un caso o il fato o la divina provvidenza, ma quando l’Ispanico ritorna in coppia con Kalidou, Ilaria cara, la difesa rimane vergine e immacolata e Reina festeggia per lo zero riconquistato – 6

Sciolto, sicuro, preciso. Nessuna sorpresa, il ritorno di Albiol – 6   

KOULIBALY. Opera magnifiche chiusure in fase difensiva ma il meglio di sé, ancora una volta, lo dà sotto la porta avversaria. S’intromette nella punizione di Jorginho destinata a Insigne, difende indomito la pelota e poi la manda in rete tra le gambe del povero Cragno. Il gol sta diventando una sana e pia abitudine – 7

Al 7’ oscura la bellezza del sole con un intervento pulitissimo su Sau: palla piena. Lindo e pinto in fase difensiva, si propone e concretizza anche in attacco. È appena iniziato il secondo tempo quando arriva l’assist da fermo di Jorgonho: Insigne non ci arriva, Kalidou acchiappa la palla, si gira e tocca una sola volta, di destra, per insaccare il 3-0. È lui che beneficia del ritorno di Albiol in campo, non il contrario. Quest’ansia da cui viene assalito quando per necessità si trova ad affiancare Maksimovic – anche il miglior Maksimovic, come quello delle ultime due partite giocate – e che svilisce le sue prestazioni, bisognerà fargliela superare in qualche modo – 7

Faouzi come un cronografo elvetico

GHOULAM. Puntuale come un cronografo elvetico, sulle sue discese si può regolare l’orologio a cucù del nonno. Liscia però un succulento assist del solito Mertens. La sorpresa è che gioca fino all’86’ – 6,5

La cosa che sorprende ogni volta, e oggi una volta in più, è la meravigliosa intesa che ha con Insigne: appena Insigne parte palla al piede, parte anche Ghoulam in sovrapposizione. È come se giocassero a memoria. Il liscio di cui parli è davvero una pecca infinitesima. La sua visione di gioco è spettacolare: vede il compagno arrivare mentre tu, che guardi dalla tv, non ti accorgi neppure che c’è un altro inquadrato nello stesso spicchio dello schermo che stai guardando, fino a quando quello non tocca la palla servita al millimetro da Faouzi – 7,5

MARIO RUI dall’86’. Mario Rui esiste davvero, in carne e ossa. Non è un ologramma o solo un nome letto sul giornale – senza voto

Quattro minuti per provare il fatto che, almeno sulla carta, abbiamo il sostituto di Ghoulam. Sulla carta, ho detto, poi si vedrà – sv  

L’ultimo tocco di Allan

ALLAN. Viene voglia di riassumere la sua pagella in una domanda a bruciapelo: ma Allan quanto fa male agli altri? Gli insostituibili titolarissimi sono vari e lui tra questi. Certamente è il suo migliore momento da quando è a Napoli. E poteva pure segnare oggi – 7

Fa a spallate fino all’ultima occasione utile. È l’arrivare fino all’ultimo tocco possibile che fa la differenza – 7  

La calma di Ounas

OUNAS dal 78’. Rappresenta un’importante variazione nello spartito azzurro. La questione è conciliare la sua fantasia con l’ortodossia sarrita – 6

Mi piace il modo in cui segue sempre l’azione e ci arriva, toccando palla in modo elegante e maturo: calmo. È questa calma la cosa che sorprende: controlla, in modo pacato e intelligente, azione e tocchi. Bellissimo il movimento che fa al 42’ del secondo tempo – 6,5

JORGINHO. Il tiki taka è servito all’ora di pranzo. Il primo anticipo prandiale della stagione promuove il geometra capo ordinato e ordinario al rango di architetto decisivo nel palleggio e nei calci piazzati. Lo vogliamo sempre così Jorginho, Ilaria, o no? – 7

Certo che sì! Lucido e concentrato su tutte le palle. E ricordiamo che è suo l’assist (su punizione) per il gol di Kalidou: poco conta che fosse indirizzato ad Insigne – 7

Il fonte battesimale della rinascita

HAMSIK. Ritorna alla vita, il Capitano. Il gol al quarto minuto, un bel gol, è il fonte battesimale della rinascita. Indi, grandi aperture e una ritrovata lucidità. Con lui, la fatidica catena di sinistra si completa letalmente. Aggiungi, cara Ilaria, che gioca tutti e novanta i minuti e la festa è totale – 7

Il gol arriva da un bellissimo uno-due con Mertens. Serve palle precisissime a tutti, segue bene l’azione, la imbastisce: c’è. Al 19’ perde la prima palla, forse l’unica: dopo il primo dribbling non si ferma e tenta il secondo, che è troppo presuntuoso e non gli riesce. Al 26’ prova di nuovo il tiro che manca di poco la porta finendo a lato: dopo, saltella lento sul posto come per frenare la rabbia e placare l’energia che resta ancora lì, sprigionata dal primo gol che lo ha fatto sbloccare. È la disciplina del controllo e dell’esperienza: conosce i suoi limiti e ha imparato ad apprezzare le sue possibilità, a centellinare l’energia. Al 12’ del secondo tempo prova il tiro, secondo me sbagliando: avrebbe potuto passarla a Mertens, da cui l’aveva ricevuta (è quello che infatti gli fa notare, col sorriso, Dries, allo sfumare dell’azione). Al 14’, sempre nella ripresa, partecipa ad una bellissima azione con Insigne e Mertens: Hamsik si scarta il difensore per passarla a Mertens che la passa a Insigne che la ripassa a Mertens che però avanza troppo e guadagna solo il calcio d’angolo. Come un’orchestra – 7

Sostanza ed estetica

CALLEJON. Alla mezz’ora sbuca a sinistra, anziché a destra, stoppa di petto e va al tiro. Vari i dialoghi con Hysaj. Al 55’, all’ennesimo assist di tacco dell’extraterrestre falso nueve, Callejon si esibisce in un dribbling che sposa sostanza ed estetica, col sigillo di un missile deviato da Cragno. Avesse segnato sarebbe stato perfetto – 7

L’azione che descrivi è favolosa. Riesce a tirare quasi mentre lo buttano giù, ne ha una voglia incredibile, lo cerca con tutte le sue forze. Se ne è divorati due in precedenza: uno perché non ha tirato preferendo cercare di passarla a Insigne; l’altro in solitaria. Esce rammaricandosene – 6,5

La sfida di Sarri sarà domare l’energia di Rog

ROG dal 70’. Entra, ancora una volta, in una fase senza pensieri e senza assilli – 6

All’inizio forse entra troppo in area, spostandosi dalla fascia: resta troppo vicino ai compagni e perde un po’ di incisività. Il primo fallo arriva dopo dieci minuti abbondanti da che è entrato in campo: sta cercando di controllarsi, probabilmente seguendo le direttive di Sarri. Ha una tale carica di energia addosso che a volte sembra che il suo corpo non riesca a tenerla a basa, ad incanalarla nei muscoli giusti: ad osservarlo bene, si nota che ogni tanto è come se gli arti si scoordinassero da soli per colpa dell’irruenza che ha dentro. Non so se sarà lui il vice Callejon scelto dal mister (per dare a Calle la possibilità di fare il vice di Mertens), ma se il mister avesse deciso di domare l’energia di Rog semplicemente dimostrandogli che si può fare, sarebbe una sfida tutta da vivere – 6,5

Dybala chi?

MERTENS. D’accordo, si prende un rigore e lo segna ed è sempre più cannoniere, anche quest’anno. Ma questa partita consacra Mertens come principe degli assist, per velocità di esecuzione e tocchi sublimi. Di tacco, a pallonetto, di piede semplice. Almeno oggi scriviamolo: Dybala chi? – 8

È suo l’assist per il primo gol di Hamsik. Al 24’ (quando davvero sembra essere dappertutto), prende palla, la porta quasi sulla linea di fondo, scarta il difensore e fa un dribbling a rientrare per servire Insigne che, purtroppo, di testa manca di poco la porta. Tira il rigore in modo pulitissimo. Al 17’ del secondo tempo giochicchia coi piedi e la passa meravigliosamente ad Allan che, invece di tirare direttamente, cerca Callejon: un’azione splendida anche se non porta al gol. Al 31’ del secondo tempo riceve palla, sbaglia l’arpionaggio ma, per recuperare l’errore, la strappa di potenza a due avversari. Mertens non ha bisogno di consacrazione, Fabrizio. E non ho alcuna intenzione di accostarlo allo juventino: Mertens prima di Sarri e dell’infortunio di Milik non era questo, pur avendo tutto questo dentro. Vale doppio – 8

INSIGNE. È un martello che schiaccia chiodi su chiodi nella parte bassa dell’inerme Cagliari. Un martello che lavora a livello industriale, per la precisione. Ma quanti palloni ha toccato? Unico neo: sciupa un gol fatto di testa – 7

Lavoratore instancabile. Meno incisivo del solito, oggi, solo perché gli è mancato il gol e perché ha insistito un po’ troppo cercando di segnarne uno. Ma determinate sempre. E insostituito – 7

Arabeschi e geometrie

SARRI. Fa la settima consecutiva e decolla a ventuno punti. Il suo Napoli ritrova estetica e pressing per l’intera partita – 8

Il gioco del Napoli sembra la tela tessuta da un ragno, un disegno geometrico perfetto che si dipana man mano che si spostano i nostri in campo. Arabeschi sorprendenti, che sembrano iniziare daccapo laddove è appena finito il precedente. Se aggiungi che finalmente non abbiamo subito uno stupido gol nei minuti finali, direi che il pranzo, oggi, è da considerarsi perfetto- 8

ARBITRO ABISSO. Due le decisioni importanti: il rigore e il gol di Koulibaly. Ineccepibili – 7

È stato solo un maestro di festa, come si dice a Napoli. Ha accompagnato una giornata perfetta – 7

 

ilnapolista © riproduzione riservata