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Il ministro Galletti sulla discarica Resit: «Realizzate opere che scongiurano danni ambientali»

Questione time del 17 ottobre del ministro dell’Ambiente: «Stato dei lavori al 40%, dovrebbe essere tutto concluso entro gennaio 2018»

Il ministro Galletti sulla discarica Resit: «Realizzate opere che scongiurano danni ambientali»
Il ministro Galletti al question time

Lavori al 40% nonostante i ritardi

In principio fu la Resit, poi Calabricito, poi Sanganiello, poi Villa di Briano, poi la Pozzi di Calvi Risorta. Ora Afragola. Ma cosa resta di tutti questi polveroni sollevati? In un precedente articolo, il Napolista ha provato a fare una ricostruzione storica della vicenda Terra dei Fuochi.

Il 17 ottobre, nel corso del question time alla Camera dei Deputati (in fondo, il testo integrale), il ministro dell’Ambiente Galletti ha affrontato il tema, di cui ha scritto più volte il Napolista, della discarica Resit di Giugliano. Ricordiamo che, nel su citato articolo, nel merito si chiosava: “alla discarica Resit di Giugliano si sta operando una semplice messa in sicurezza post-mortem come di prassi per qualsiasi comune discarica a fine vita. Dal “sarcofago” stile Chernobyl, si è passati al parco urbano”.

Gli obiettivi del ministero dell’Ambiente

Ed in effetti, nonostante i ritardi dovuti a contenziosi tra le società costituenti l’Associazione Temporanea di Impresa cui sono stati affidati i lavori, la messa in sicurezza (saldatura di un telo su quello preesistente e copertura della discarica, creazione di pozzi di estrazione del bio gas e del residuo percolato, copertura con terreno naturale e successiva piantumazione di vegetali), prosegue.  “Si può affermare che lo stato di avanzamento dei lavori è pari a circa il 40% e sono state realizzate tutte quelle opere che scongiurano il rischio di danni ambientali” afferma il ministro. Se ne prevede la conclusione “entro il 28 gennaio 2018”.

Galletti ha concluso affermando: “salvaguardare gli interventi di messa in sicurezza fin qui realizzati e giungere, quindi, in tempi brevi alla conclusione dei lavori sono obiettivi irrinunciabili per il ministero dell’Ambiente”.

Il 26 ottobre inizia il processo d’appello Resit. Il Napolista lo seguirà.

Question time Camera 17 ottobre 2017 – Ministro Galletti

Ringrazio gli onorevoli interroganti che mi permettono di affrontare la questione della discarica resit di Giugliano, vicenda che sta molto a cuore a questo ministero e che fa parte dell’insieme di attività per il risanamento ambientale delle aree delle province di Napoli e Caserta.

Sulla base degli elementi forniti dal funzionario delegato e dagli incaricati della Sogesid, che è la stazione appaltante, si fa presente che, verso la fine del luglio 2017, i lavori hanno registrato un forte rallentamento a causa delle problematiche insorte tra le imprese costituenti l’ATI, l’associazione temporanea di impresa, che hanno portato al ritiro delle maestranze e dei mezzi di una delle società costituenti appunto l’associazione temporanea.

Il ritardo nell’avanzamento dei lavori

Il ritardo nell’avanzamento dei lavori è da addebitare anche alle difficoltà operative connesse al sito e al reperimento delle materie prime, in particolare del terreno naturale di ricoprimento della discarica i cui primi cumuli sono stati approvvigionati solo a gennaio 2017.

La stazione appaltante ha verificato il soddisfacimento dei presupposti di prosecuzione dei lavori in oggetto e pertanto ha ritenuto che la treerre srl, una delle aziende componenti l’ATI possa proseguire quale unica affidataria i lavori medesimi. La stessa Sogesid in funzione dei dati e delle informazioni fornite dalle imprese treerre srl ha predisposto una bozza di cronoprogramma che prevede la conclusione dei lavori entro il 28 gennaio 2018.

Stato di avanzamento dei lavori

Al fine della corretta conduzione del cantiere, e per richiamare l’affidataria ad eseguire i lavori secondo gli elaborati progettuali e nel rispetto del tempo contrattuale, il direttore dei lavori ha emanato 17 ordini di servizio e una diffida ad adempiere. Alla data odierna, come ricordava lei nella interrogazione, in considerazione delle lavorazioni eseguite e del materiale di approvvigionamento, si può affermare che lo stato di avanzamento dei lavori è pari a circa il 40% e sono state realizzate tutte quelle opere che scongiurano il rischio di danni ambientali.

Peraltro, in considerazione che allo stato attuale non sono in corso contenziosi che riguardano la stazione appaltante e la società costituente l’ATI, la stessa stazione appaltante Sogesid ha predisposto i necessari atti per il proseguimento dei lavori, che non sono mai stati interrotti al fine di garantire l’interesse e la tutela della popolazione.

Evitare che si verifichino ulteriori danni ambientali, salvaguardare gli interventi di messa in sicurezza fin qui realizzati e giungere, quindi, in tempi brevi alla conclusione dei lavori sono obiettivi irrinunciabili per il Ministero dell’Ambiente.

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