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Inappropriate le critiche al turn over di Sarri. Ottimo l’arbitraggio

Il risultato è giusto, anche se fa rabbia il rigore sbagliato da Mertens. La freschezza conta, come ha dimostrato Diawara

Inappropriate le critiche al turn over di Sarri. Ottimo l’arbitraggio

Febbre di crescenza

Sarri voleva undici facce di cazzo. Aveva proprio ragione.

Dopo un lungo inizio con facce più tese che di cazzo, il volto dell’incoscienza di Diawara nel tirare il rigore, e quello sorridente di Ounas, entrato in campo senza timore reverenziale, hanno ben rappresentato e chiarito il pensiero dell’allenatore del Napoli riguardo alla partita dell’Etihad Stadium.

Questa partita doveva essere il termometro della crescita del Napoli. Siamo passati dalla febbre alta di inizio partita ad una modesta febbricola a fine partita. Quella che a Napoli veniva chiamata “na freva ‘e criscenza”.

Per questo i mal di pancia riguardo alla formazione schierata da Sarri, mal di pancia che ho percepito dalla lettura dei commenti social e dall’ascolto di molti interventi radiofonici, sono davvero poco comprensibili.

Proprio i tifosi avevano parlato per giorni di partita in un percorso di crescita, di curiosità di capire a che punto è il Napoli rispetto alle grandi d’Europa, di necessità di far tirare il fiato a coloro che giocano sempre, di priorità al campionato, unico vero obiettivo raggiungibile dal Napoli.

Quindi le lamentele per il turnover paiono alquanto inappropriate.

È sempre facile parlare dopo

Poi, come ha giustamente fatto notare Sarri, siamo così sicuri che con altri calciatori in campo l’approccio di tutta la squadra sarebbe stato diverso? Come sempre, parlare dopo è troppo facile.

Il risultato alla fine è giusto, perché se fa rabbia il rigore sbagliato da Mertens, il City ha molto da recriminare per i due palloni non entrati per pochi millimetri durante il primo tempo, quando il Napoli ha seriamente rischiato Il tracollo.

Poco da dire, la fortuna ha prima dato e poi ha tolto al Napoli.

E per chi ama i confronti con il Napoli del recente passato, l’inizio di questa partita somigliava maledettamente alla partita del Napoli di Benitez a Londra contro l’Arsenal.

Anche allora gli azzurri già al 15’ erano sotto 0-2, ma la reazione di stasera non è paragonabile con quella, pressoché nulla di allora. Anche se il Napoli, in quella Champions League, alla fine fece un grandissimo girone.

Girone purtroppo rimasto nella storia solo per l’incredibile eliminazione a 12 punti.

Preoccupazione per il girone

E a proposito di quel girone, leggo di timori circa la possibile replica della beffa dell’arrivo di tre squadre a pari punti, timori anche stavolta alimentati dalla presenza nel gruppo di qualificazione di una “squadra materasso”.

Questa volta però sarà più difficile. Prima di tutto perché le possibilità di un arrivo a tre sono veramente minime. Poi perché, contrariamente a quattro anni fa, entrambe le sconfitte del Napoli in trasferta sono arrivate con lo scarto minimo. Sia il gol di Milik in Ucraina, sia il gol di Diawara rivestono una grande importanza in questo senso.

Infatti, nella fantascientifica ipotesi di una doppia sconfitta del Manchester City sia a Napoli che a Donetsk, gli azzurri, vincendo sempre, avrebbero una differenza reti avulsa pari almeno a zero anche battendo City e Shakhtar solo con il minimo scarto. Cosa che lo Shakhtar non può vantare, avendo subito una sconfitta per 2-0 in Inghilterra.

Le chance di qualificazione

Naturalmente un City sconfitto al San Paolo difficilmente perderebbe anche l’ultima partita in Ucraina. Se ciò malauguratamente dovesse accadere, si aprirebbero scenari davvero improbabili. Anche se solo una sconfitta degli inglesi in casa dello Shakhtar con due gol di scarto, unita a due vittorie di misura del Napoli contro inglesi e ucraini, potrebbe ricreare una situazione simile a quella di 4 anni fa.

In fondo si tratta solo di ipotesi aritmetiche.

Per ora il Napoli deve solo pensare ad ottenere il massimo contro il Manchester in casa. Dovesse perdere anche il ritorno, e purtroppo ci può stare, la partita con lo Shakhtar si giocherebbe probabilmente con il Napoli a ben 6 punti dagli ucraini. Le chance di qualificazione ci sarebbero ancora, ma non basterebbe più batterli al San Paolo. Tutto resterebbe nelle mani del City all’ultima giornata in Ucraina.

Cosa vuol dire un arbitro totalmente neutrale

Ancora una volta un arbitro di Champions League ha dimostrato cosa significhi arbitrare con totale neutralità. Due rigori a favore (che c’erano) contro la squadra di casa, entrambi assegnati con grande tranquillità. E senza alcun ausilio tecnologico. Cosa che nell’epoca senza il VAR in Italia non si è quasi mai vista. Soprattutto se la squadra di casa era una potenza calcistica.

È la seconda volta in breve tempo che assistiamo da protagonisti ad una prova di tale serenità da parte di un arbitro di Champions. Come tutti ricordiamo, poco più di due mesi fa l’arbitro di Napoli-Nizza espulse due calciatori della squadra francese nel giro di pochi minuti.

Peccato che Mertens, un po’ appannato a dire il vero, non abbia approfittato della prima occasione.

Ci è bastato vedere però la faccia di Diawara sul dischetto del secondo rigore per recuperare ottimismo.

Un po’ di sana sfacciataggine potrà fare solo bene al Napoli. Soprattutto in una fase della stagione in cui la pressione sulle spalle dei calciatori fatalmente aumenterà.

E la freschezza, anche mentale, persino di calciatori che hanno visto poco il campo, come ad esempio Ounas e Rog, potrebbe tornare utile. Anche a partita in corso.

Ma credo che questo Sarri lo sappia già benissimo.

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