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Da Ranocchia a Borja Mayoral, le mosse di mercato che se le avesse fatte il Napoli…

Tra Serie A e calcio internazionale, scelte ed “errori” di mercato secondo tifosi e addetti ai lavori: De Sciglio, Paulinho, Under, Maggio. Tutti sbagliano, o possono farlo.

Da Ranocchia a Borja Mayoral, le mosse di mercato che se le avesse fatte il Napoli…

Un anno fa

Primo settembre 2016. Il Napolista uscì con un pezzo che potremmo copincollare integralmente, almeno nella sua parte di presentazione. In pratica, si parlava di come tutte le grandi squadre di Serie A fossero state protagoniste di operazioni non proprio chiarissime, probabilmente sbagliate, o comunque non in linea con gli obiettivi iniziali. Scrivevamo così, perché dopo un anno non è cambiato niente: «Vogliamo cercare di capire e farvi capire che la giungla dei trasferimenti calcistici è, appunto, una giungla. Dove è facile perdersi, dove è facile sbagliarsi. Tutti, nessuno escluso. A ripetizione, a turno. Capita a chiunque. Eppure, solo qui a Napoli sappiamo essere non solo così severi, ma anche così disfattisti e negativi da ergere tutto a critica assoluta. A qualcosa per cui è meglio chiudere baracca e burattini e darsi al curling».

Dopo l’acquisto di Inglese annunciato ieri sera, è partito il fuoco incrociato sul Napoli e su De Laurentiis. Un classico. Non ci aspettavamo diversamente. Nel frattempo, abbiamo messo insieme (di nuovo) le operazioni e le strategie e le scelte di mercato altrui che non ci convincono. C’è anche il Napoli, ovviamente. Perché il senso di questo pezzo, un anno dopo, resta lo stesso. Il calciomercato è un posto strano. Tutti sbagliano. Sbaglieranno, e sbaglieranno ancora. Sempre, per sempre.

Inter

Una di quelle che “si sono rafforzati”. Vero, altroché. Campagna acquisti basata su un’idea di fondo, restituire alla squadra un’identità tecnico-tattica e un gioco accettabile. Spalletti in panchina, il meglio del meglio da questo punto di vista. E poi? E poi è semplice: l’Inter ha tre difensori centrali di ruolo in organico. Tre. Per due posti. E il terzo si chiama Andrea Ranocchia, scartato più e più volte negli ultimi anni. Da gennaio a giugno 2017, in prestito all’Hull City. Retrocesso in Championship. Sopra di lui, Miranda e Skriniar. Ah, Skriniar ha 22 anni e non ha mai giocato oltre Zilina e Sampdoria. Ora è il centrale titolare dell’Inter, ed è forte. Nessuno lo conosceva, però.

Ah, e in tutto questo il fenomeno Gabigol è finito al Benfica in prestito. Così, giusto per ricordarlo.

Juventus

Un altro gran bel mercato, ci mancherebbe. Grandi movimenti in avanti e a centrocampo, Douglas Costa, Bernardeschi, ci sono ancora Cuadrado e Pjaca da recuperare, Mandzukic, Higuain. E Matuidi a centrocampo, che colpaccio. Capitolo terzino destro: via Dani Alves, il calciatore più vincente della storia del calcio (o giù di lì). Dentro Mattia De Sciglio. Riserva, unica: Stephan Lichtsteinter. O al massimo Barzagli adattato, vicino ai 37 anni. Può bastare.

Roma

Via Szczesny e dentro Alisson, da titolare, ma questa è una “scommessa” alla Rafael o alla Julio Cesar o alla Julio Sergio. Può andare bene, può fallire. Ci sta. Per il resto, mercato scoppiettante e ricco di colpi. L’appunto: partito Salah, dominatore della fascia, sono arrivati due centravanti o comunque attaccanti utilizzati al centro di un tridente o in un reparto a due fino a qualche mese fa. Parliamo di Defrel e Schick. Perotti ed El Shaarawy sono gli esterni “naturali”, poi nel caso ci sono Under e Defrel adattato. O Florenzi. In pratica, negli slot della rosa, Under al posto di Salah.

Napoli

Oh, certo. Ci siamo anche noi. Che non abbiamo comprato un portiere di riserva affidabile come vice-Reina, e soprattutto manchiamo di una reale alternativa come esterno basso a destra. HysajMaggio è coppia rodata, ma la scarsa concorrenza garantita dal secondo porta l’albanese a giocare tanto e a sentirsi titolare inamovibile. E poi è una questione di adattabilità tattica e tecnica, Maggio non sembra sostenere i ritmi di possesso di questo Napoli, né tantomeno le letture della linea difensiva. Buona, però, la sua prova con l’Atalanta.

Real Madrid

Questa volta ci apriamo anche al calcio internazionale. Il Real Madrid ha ceduto Danilo, Morata, James Rodriguez, Mariano Diaz. Ma non è questo il punto. Il punto è negli acquisti fatti per “sostituire” questi calciatori. Theo Hernandez, terzino sinistro, 19 anni; Dani Ceballos, centrocampista, 20 anni. Stop. Gli altri calciatori in ingresso sono tutti ritorni da prestito: il regista Llorente, il difensore centrale Vallejo e Borja Mayoral, il nuovo Morata. L’anno scorso, 21 presenze e 5 gol nel Wolfsburg.

Barcellona

Il trasferimento più costoso di tutti i tempi, Neymar, è stato integrato con Ousmane Dembélé, 20 anni e 78 presenze da professionista con squadre di club. Prezzo: 105 milioni, bonus fino a 150. Coutinho non è arrivato, Dybala non è arrivato, c’è però Paulinho dal Guangzhou. Prezzo: 40 milioni di euro.

Conclusione

Tacciamo del Chelsea e della rabbia di Conte, di Mourinho incazzato, del Man City che non riesce a chiudere per Sanchez. Del Psg che non ha comprato il portiere necessario (?!), e soprattutto del Monaco. Anzi, no. Della squadra del Principato, vogliamo riportare il bilancio integrato entrate/uscite secondo Transfermarkt: 102 milioni incassati cash, più 180 virtuali per Mbappé. Ha sfiorato i 400 milioni di incasso con i 100 per Lemar all’Arsenal, sfumati sul gong. Peccato.

Chiudiamo con una frase usata l’anno scorso, stesso giorno, ma che è sempre di moda. «Gli errori o presunti tali vengono commessi da tutti, da sempre. Anche a Napoli, ci mancherebbe. Eppure siamo in buonissima compagnia. Ieri, oggi, lo saremo domani. Nessuno è un marziano, tutti commettono errori o fanno scelte che possono essere subito giudicate come tali. Prima che il campo dia il suo giudizio. Appunto, il giudizio del campo. Aspettiamo quello prima di buttare ancora e subito tutto all’area. Obiettività, serenità. Diamoci tempo. E divertiamoci, prima di tutto. Che ci fa bene».

 

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