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Da Iturbe a Witsel, le sei mosse di mercato che se le avesse fatte il Napoli…

L’Inter compra e vende Erki, la Fiorentina vende solo. Tutti ricevono rifiuti (anche clamorosi), prendono pacchi e commettono errori. Anche società “strutturate”.

Da Iturbe a Witsel, le sei mosse di mercato che se le avesse fatte il Napoli…

Il calciomercato è finito. Il pezzo che segue vuole scherzarci un po’ su, e non vuole essere assolutamente una rivendicazione di bravura o una provocazione per i tifosi. Vuole solo cercare di far capire che la giungla dei trasferimenti calcistici è, appunto, una giungla. Dove è facile perdersi, dove è facile sbagliarsi. Tutti, nessuno escluso. A ripetizione, a turno. Capita a chiunque. Eppure, solo qui a Napoli sappiamo essere non solo così severi, ma anche così disfattisti e negativi da ergere tutto a critica assoluta. A qualcosa per cui è meglio chiudere baracca e burattini e darsi al curling. Il nostro giudizio al mercato del Napoli l’abbiamo già dato, lo ridaremo in questi giorni con altri pezzi. Argomentati. Si è scelta una strada. Quella del talento e dei giovani per il futuro ma anche per il presente. Con attenzione alla completezza della rosa. Altri, invece, hanno scelto itinerari diversi. Che il tifoso del Napoli è ciclicamente pronto ad esaltare, come se l’erba di tutti i vicini fosse sempre e per forza più verde. È l’animo umano, direte voi. Benissimo. E allora, rinfreschiamogli la memoria.

  1. L’Inter ha speso, negli ultimi giorni di trattative, una vera e propria fortuna (67,5 milioni, fonte Transfermarkt) per un attaccante/esterno offensivo (Gabigol) e un centrocampista tuttofare (Joao Mario). Due grandi colpi, per carità. Però, dimenticandosi (forse) le vere priorità dell’organico. Ha ceduto un calciatore arrivato da soli due mesi (Caner Erkin) e si presenta con Andrea Ranocchia come prima riserva ai centrali titolari (Murillo e Miranda), con Santon, Nagatomo, D’Ambrosio e l’infortunato Ansaldi nel contingente-terzini e Berni e Carrizo come riserve di Handanovic.
  2. La Roma ha ceduto Pjanic con la Juventus e l’ha sostituito con una risorsa interna (Strootman) e con il ritorno di Paredes. Ha aspettato il preliminare di Champions League per sperare di incassare i proventi dei diritti tv, ma ha perso e ha dovuto rinunciare (anche causa fair play finanziario) a ogni ulteriore investimento. In più, ha acquistato calciatori solo in prestito (Mario Rui, Juan Jesus, Fazio e Vermaelen) e si presenta, in attacco, con Dzeko titolare e Totti riserva. Più Perotti come opzione falso nueve, che a occhio è la soluzione migliore. Ah, e poi c’è da segnalare il ritorno di Juan Manuel Iturbe: ovvero, 25 milioni al Verona nell’estate del 2014, un prestito di sei mesi al Bournemouth e ora di nuovo e per forza Roma. Tanti auguri.
  3. La Fiorentina, per la prima squadra, ha acquistato Dragowski, Diks, Hagi, Milic, Tello (in prestito) e Sanchez (in prestito). Ha ceduto Marcos Alonso (27 milioni dal Chelsea) e al momento non ha un suo rimpiazzo reale in rosa. Ha provato ad acquistare un portiere (Sportiello, nella fattispecie) per tutto l’ultimo giorno di mercato. Non c’è riuscita.
  4. Il Milan ha acquistato tre calciatori a titolo definitivo: José Sosa (7,5 milioni), Gustavo Gomez (8,5 milioni) e Gianluca Lapadula (9 milioni). L’unico trasferimento remunerativo in uscita è il riscatto di El Shaarawy, 13 milioni dalla Roma. Tutti gli altri calciatori ceduti hanno lasciato Milano a titolo gratuito. Non a scadenza di contratto, ma a costo zero. Sono stati dati via gratis, per volerlo dire brutalmente. Sono Matri, Fernando Torres, Menez, Boateng. Può bastare.
  5. La Juventus, che grandissimo calciomercato. Non siamo sarcastici, non possiamo esserlo. Hanno acquistato Pjanic al posto di Pogba e Higuain al posto di Morata. Hanno Benatia in difesa, Pjaca come esterno offensivo, Cuadrado e Dani Alves. Le altre cessioni? Tutta roba indolore: Zaza, Pereyra, Isla. Sono stati i migliori, ci mancherebbe. I migliori, però, hanno Marchisio infortunato a centrocampo, con Asamoah, Lemina, Sturaro e Hernanes (ah, acquistato l’anno scorso per la modica cifra di 13 milioni di euro) oltre al già citato Pjanic come interni di ruolo. Il fatto che abbiano provato a prendere Witsel (senza riuscirci) fino alla fine significa forse che anche loro, magari, pensavano di aver bisogno di un altro mediano. Anche in previsione della Coppa d’Africa che a gennaio porterà via Asamoah e Lemina. E poi, questo l’aggiungiamo noi: la Juventus gioca a due punte. E ha soli tre attaccanti di ruolo. Più una ampia varietà di alternative tattiche, Cuadrado e Pjaca su tutti, certo. Però l’anno scorso il gol scudetto l’ha fatto la quarta punta. Noi ce lo ricordiamo bene, a Napoli. E abbiamo incensato la Juventus per la profondità pazzesca della sua rosa, il motivo per cui hanno rimontato, superato e quasi doppiato il Napoli nello scorso campionato. In attacco, numericamente, quella stessa profondità non esiste più. Ci pare un dato di fatto.
  6. Il Napoli. Che ha sostituito Higuain con Milik. E nelle scorse stagioni ha lasciato la squadra incompleta come l’Inter, nel 2014 ha aspettato i preliminari come la Roma, ha mandato via in prestito un grande investimento (Grassi, 10 milioni 8 mesi fa) come hanno fatto con Iturbe, nel 2012 ha fatto solo due acquisti come il Milan o la Fiorentina e si presenta con due attaccanti per un solo posto, peggio che la Juve. Ah, e poi Maksimovic che non fa le visite mediche. Stavolta dobbiamo essere per forza sarcastici: si dice che Witsel le abbia fatte, ieri a Torino. Sono state molto utili. Chiedete ai tifosi della Juve come sono contenti che siano andate bene. Chiedetelo a Hernanes, soprattutto. Sì, quello dei 13 milioni di euro che non è più potuto andare al Genoa in prestito. Lui sarà il più contento di tutti, sicurissimo.

Gli errori o presunti tali vengono commessi da tutti, da sempre. Anche a Napoli, ci mancherebbe. Eppure siamo in buonissima compagnia. Ieri, oggi, lo saremo domani. Nessuno è un marziano, tutti commettono errori o fanno scelte che possono essere subito giudicate come tali. Prima che il campo dia il suo giudizio. Appunto, il giudizio del campo. Aspettiamo quello prima di buttare ancora e subito tutto all’area. Obiettività, serenità. Diamoci tempo. E divertiamoci, prima di tutto. Che ci fa bene.

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