ilNapolista

Da stasera il Napoli non si può più nascondere. Lazio travolta: 1-4 da 1-0

Il Napoli ribalta la partita nel secondo tempo. Tre gol in sei minuti. La Lazio, dopo un ottimo primo tempo, perde de Vrij e naufraga.

Da stasera il Napoli non si può più nascondere. Lazio travolta: 1-4 da 1-0
Sarri (Photo Matteo Ciambelli )

L’omaggio a Bersellini

L’omaggio del Napoli di Sarri a Eugenio Bersellini recentemente scomparso. Tre gol in sei minuti, come fece il suo Torino in un indimenticabile derby. Sei minuti che potrebbero entrare nella storia del Calcio Napoli. Dal minuto 53 al 59. Perché non c’è grande storia calcistica che non conosca una rimonta. E – aggiungiamo – con gol ravvicinati. Tanti anni fa, in una partita a Torino, il ne segnò due in tre minuti e rimontò il gol di Laudrup. Finì 1-3. È superfluo ricordare l’avversario e la stagione. Questo Napoli di gol ne ha segnati addirittura quattro, e ha colpito anche una traversa. Dopo aver finito il primo tempo in svantaggio di una rete.

Da questa sera il Napoli non più nascondersi. Mette paura al campionato, con una rimonta che annichilisce la Lazio. Quattro gol in casa della squadra che aveva battuto Juventus e Milan. Il Napoli resta a punteggio pieno, nella giornata in cui la Juventus batte la Fiorentina. Le due favorite sono lassù da sole in testa alla classifica. Il Napoli infila la decima vittoria consecutiva in Serie A. Stasera ha dimostrato di saper soffrire e di saper ribaltare la partita in modo spietato.

L’infortunio di De Vrij cambia la partita

Una vittoria che fortifica e lascia il segno. Che dimostra la ferocia del Napoli capace di ribaltare una partita con tre tiri in porta in sei minuti. E di annichilire un avversario che fin lì non aveva affatto demeritato, anzi. Un primo tempo in cui la squadra di Inzaghi ha imbrigliato gli azzurri, modello Shakhtar, e ha chiuso in vantaggio per uno a zero. Con un ottimo Lucas Leiva frangiflutti davanti alla difesa e recuperatore di palloni. L’infortunio di De Vrij costringe Inzaghi ad arretrarlo al centro della difesa. E la storia cambia. Nel primo tempo, la Lazio aveva già perso Bastos.

Tutto in sei minuti

In sei minuti. 54, 56 e 59. Prima un calcio d’angolo di Ghoulam che arriva sul secondo palo dove un indisturbato Albiol colpisce al volo, e sulla respinta di Strakosha ci pensa Koulibaly a scaraventare rabbia e pallone sotto la traversa. Due minuti e il Napoli passa alla sua maniera. Fraseggio di prima, Hamsik serve al centro dell’area Callejon che indisturbato incrocia di sinistro. Al minuto 59 il terzo, il gioiello di Dries Mertens. Il belga viene anticipato in uscita da Strakosha che appoggia la palla sul lato piccolo di destra dell’area di rigore. Dries la rincorre disegnando la traiettoria come un compasso e lascia partire un pallonetto meraviglioso che va a morire sotto la traversa. Gol straordinario. Come Cavani a Utrecht. Gol pesantissimo.

La partita finisce qui. È durata lo spazio di sei minuti. Una serie di pugni sul modello Hector Macho Camacho indimenticato campione mondiale dei pesi leggeri di pugilato. Fin lì, la Lazio stava vincendo ai punti e non solo. Ma poi è passato l’uragano. Sul taccuino c’è posto anche per una traversa di Insigne. E per un gol mancato da Milik solo davanti alla porta a tre minuti dalla fine. E, ovviamente per il quarto gol di Jorginho, su rigore.

Il primo tempo

Il resto è cronaca del primo tempo. Quarantacinque minuti ben giocati dalla Lazio. Squadra corta quella di Inzaghi, brava ad aspettare il Napoli nella propria metà campo, con un uomo sempre su un portatore di palla azzurro. Che mette in mostra, oltre a Lucas Leiva, un ottimo Milinkovic Savic e Immobile sempre pronto a scattare. Proprio Immobile costringe due volte Reina ad avventurose uscite: una in area e una fuori che costa il cartellino giallo al portiere. Un suo scatto produce il vantaggio della Lazio con girata di De Vrij solo in mezzo all’area su cross di Immobile che si beve Allan e Koulibaly.

Il Napoli colpisce un palo con Hamsik, ma il primo tempo sembra preistoria. Dovrà essere analizzato. La Lazio ha imitato lo Shakhtar, ha giocato come si deve per mettere in difficoltà il Napoli.

Nel secondo tempo, siamo passati dal bianco e nero al colore. Dall’Olimpico con goduria. Salutate la capolista.

ilnapolista © riproduzione riservata