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Bologna trasferta non più amica per il Napoli (in tutti i sensi)

Dimenticare il 7-1. Negli ultimi anni il clima al Dall’Ara è diventato poco piacevole. E qualche amarezza ce l’hanno riservata anche in campo

Bologna trasferta non più amica per il Napoli (in tutti i sensi)
La corsa di Destro, inseguito di Albiol, che portò due anni fa al vantaggio del Bologna sul Napoli: finì 3-2 per loro

Dimenticare il 7-1

Dimenticare il 7-1. È la parola d’ordine che circola tra gli azzurri alla vigilia di trasferta di domenica sera in un Dall’Ara che prevede circa settemila tifosi del Napoli. Lo scorso anno fu una passeggiata. Il Napoli dominò e poi dilagò. Triplette di Mertens e Hamsik che portarono a casa un pallone ciascuno. Va però ricordato che Reina parò un rigore a Destro sul 2-0 per il Napoli e che Callejon si rese protagonista di una reazione scellerata con conseguente espulsione. Una partita che si richiuse subito per l’espulsione di Masina per fallo su Mertens lanciato a rete.

I fischi a Caruso

Una scoppola che a Bologna non hanno dimenticato. Anche perché negli ultimi anni il clima a Bologna nei confronti dei napoletani è decisamente cambiato. Nel 2014 furono esposti striscioni razzisti nei confronti di Napoli e dei napoletani, gli ultras fischiarono Caruso di Lucio Dalla. Anche in tribuna c’è un’atmosfera piuttosto pesante. Bologna è diventata simile a piazze da sempre ostili al Napoli come Bergamo e Verona, anche se non mancano le voci di dissenso come quella di Luca Bottura dopo gli insulti di tre anni fa. Gianni Morandi, in occasione dei fischi a Caruso e degli insulti razziali a Napoli, si dimise da presidente onorario dei rossoblù.

Lo striscione apparso pochi anni fa nella curva del Bologna

La sconfitta del Napoli capolista

Bologna è una piazza insidiosa anche dal punto di vista sportivo. Qui il Napoli di Sarri ha conosciuto una delle sue poche sconfitte. La seconda della stagione 2015-2016, primo anno del tecnico toscano sulla panchina azzurra. Il Napoli arrivò a Bologna da capolista. Primato conquistato contro l’Inter al San Paolo. Gli azzurri vennero sorpresi da Destro (su lancio di Diawara) e poi da un colpo di testa di Rossettini su calcio d’angolo. Nella ripresa, Reina si fece scivolare sotto il braccio un pallone più o meno innocuo per il 3-0 che solo una doppietta di Higuain nel finale rese meno ampio. Il Napoli primo in classifica perse 3-2.

Al Dall’Ara, epoca Benitez, il Napoli diede l’addio alla corsa scudetto nel primo anno di gestione dello spagnolo con un pareggio 2-2 sotto la pioggia. Con gli azzurri che rimontarono il gol di Rolando Bianchi e poi si fecero beffare in pieno recupero, con un uomo in più, ancora dal centravanti ex Reggina.

L’epoca Mazzarri

In quello stadio, il Napoli ha anche sognato lo scudetto vincendo 2-0 con Cavani in tribuna nell’anno del 4-3 alla Lazio. Con Mazzarri in panchina. Un gol di Mascara e uno di Hamsik su rigore. Era il 10 aprile del 2011. Leggete la formazione e la panchina del Napoli: De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Ruiz; Maggio, Pazienza, Yebda, Dossena; Hamsik (31′ st Gargano), Mascara (15′ st Zuniga); Lavezzi (41′ st Lucarelli). A disposizione: Iezzo, Aronica, Santacroce, Zuniga, Gargano, Sosa.

Il Napoli a Bologna conquistò anche la sua seconda Champions, nel 2013, prima dell’addio di Mazzarri, con un rotondo 3-0. Mentre l’anno prima, sempre in quello stadio, il Napoli di Mazzarri perse partita e Champions. Finì 2-0 per loro con gol di Diamanti e Rubin. Anche questo tabellino vale la pena di leggerlo. De Sanctis; Cannavaro, Aronica, Britos (17′ st Dossena); Maggio (10′ st Lavezzi), Gargano, Inler (23′ st Dzemaili), Hamsik, Zuniga; Pandev, Cavani. A disp.: Colombo, Grava, Fideleff, Vargas.

A questo, aggiungiamo la vicenda Diawara che di certo i bolognesi non hanno dimenticato. Il clima non sarà dei più cordiali.

 

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