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In Inghilterra il razzismo nel calcio femminile è l’apertura del Guardian (il caso Eni Aluko)

L’attaccante (nigeriana naturalizzata) accusa il tecnico dell’Inghilterra Sampson di comportamenti discriminatori.

In Inghilterra il razzismo nel calcio femminile è l’apertura del Guardian (il caso Eni Aluko)

Quello di Eni Aluko, calciatrice nigeriana naturalizzata inglese, è un caso veramente enorme. Si parla di razzismo nel calcio femminile, un territorio ideale abbastanza sdrucciolevole, soprattutto quando e se si vuole raccontare. La 30enne attaccante del Chelsea avrebbe accusato il ct dell’Inghilterra femminile Mark Sampson di essersi rivolto a lei con frasi discriminatorie. Nella fattispecie, il tecnico le avrebbe detto di «fare in modo che i suoi parenti nigeriani non portassero l’Ebola a Wembley». Inizialmente, il “silenzio” della Aluko era stato “acquistato” dalla Football Association per 80mila sterline. L’idea era quella di non turbare la nazionale, impegnata nell’Europeo femminile. Ora, però, il calderone è stato scoperchiato – in accordo con la Federazione. La reazione di Sampson è stata forte (le accuse sono state definite «una farsa»), ma il punto non è questo.

Il caso e la percezione

Il punto è la percezione rispetto a questa serie di spiacevoli avvenimenti. Oggi, il Guardian apre la sua sezione calcistica con una lunghissima intervista alla Aluko. Che spiega la sua versione, racconta tutta la sua storia – ovviamente secondo il suo punto di vista. «Non sono stata la sola ad essere trattata in maniera discriminatoria da Sampson, anche altre calciatrici hanno lamentato frasi razziste. Il razzismo, per qualche ragione, è un argomento tabù, si evita di parlarne. Nel momento in cui siete abbastanza coraggiosi per parlarne, si finisce in una situazione difficile. Così, è già discriminazione: lo spiega il solo fatto che io sia in questa posizione. Probabilmente non riuscirò a giocare di nuovo per l’Inghilterra».

Il rapporto con la Federcalcio inglese, almeno quello, è stato chiarito. Il contratto per la riservatezza in merito al caso Sampson prevedeva che la Aluko non rilasciasse interviste in cui «la FA potesse apparire screditata». Ora, invece, la Aluko ha avuto il permesso di raccontare la sua storia in versione completa. E il Guardian le ha dato lo spazio che merita. Il discorso è proprio questo: dare risalto e importanza al tema del razzismo. Qualsiasi tipo di razzismo. Metterlo in prima pagina. È importante. Anzi, fondamentale.

Qui i link per leggere dell’intera vicenda (in inglese)
https://www.theguardian.com/football/2017/aug/21/eni-aluko-interview-race-difficult-situation
https://www.theguardian.com/football/2017/aug/21/eni-aluko-england-manager-mark-sampson-ebola
http://www.telegraph.co.uk/football/2017/08/21/eni-aluko-accuses-england-women-manager-mark-sampson-racist/

 

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