Chi è Gasperini: il legame con la Juventus, la panchina del Genoa come luogo dei sogni e delle restaurazioni, il coraggio di credere nei giovani.
Garanzia giovani
La sua Atalanta é stata la sorpresa della passata stagione, bel gioco ma soprattutto tanti giovani talenti sbocciati. È un educatore, Gasperini, non un professore di scuole serali ma un maestro delle elementari. Non si sente confessore ne fratello maggiore, il dialogo a tutti costi non gli interessa. La sua è quasi una missione, farsi carico di un debito da saldare: «(…) Tifo per i giovani, non solo i nostri, non solo i calciatori. Ai giovani abbiamo complicato la vita, ci siamo mangiati un pezzo del loro futuro, ma sono in grado di costruirne uno migliore».
“Stile Juventus”
Nato a Grugliasco da un operaio della Fiat, da calciatore ha giocato nelle giovanili della Juventus esordendo appena una volta tra i grandi in Coppa Italia, da allenatore ha cominciato proprio nel settore giovanile della vecchia signora senza allenare però mai i grandi. In tanti anni a Torino ha però appreso il famoso “stile Juventus” fatto di disciplina, senso di appartenenza, rispetto dei ruoli e degli avversari. Come ama spesa dire nelle interviste. In passato, quando i bianconeri erano in Serie B e ai tempi di Secco e Blanc, é stato vicinissimo nel sedersi sulla “sua” panchina. Alla fine, non se n’è fatto niente.
Araba fenice
A Genova, soprattutto tra il 2006 e il 2010, ha allestito il suo “ufficio collocamento” lanciando molti giovani calciatori e rilanciando altri meno giovani nel calcio che conta. Palermo e Inter le uniche due macchie sul curriculum, tra le due quella con i nerazzurri sicuramente la peggiore. Arrivato a Milano nel 2011, attratto dalle sirene della grande occasione, in appena trenta giorni ha tradito le sue idee – rinunciando al 3-4-3 adottato dal 1997 dopo aver visto un allenamento dell’Ajax – e quasi perso la credibilità. Per ritrovare se stesso, Gasperini non si è seduto sulla panchina di uno psicologo ma su quella del suo Genoa. Del resto si sa, si torna sempre dove si è stati bene.