Bonucci: «Il mio addio alla Juve comincia a Oporto. Bianconeri e Napoli avanti al Milan»

L'intervista alla Gazzetta di Leonardo Bonucci: «La scelta di andar via è stata condivisa, io, la Juventus e Allegri abbiamo fatto le nostre scelte».

Bonucci

L’intervista alla Gazzetta

Leonardo Bonucci è stato il protagonista indiscusso di quest’estate. Parlando alla Gazzetta dello Sport, questa mattina in edicola, ha chiarito in parte la sua versione sull’addio alla Juventus. Poi ha presentato il campionato, le favorite, le attese e le speranze per la nuova avventura al Milan. Insomma, un’intervista lunga e articolata. Sotto le frasi più significative (secondo noi).

La decisione di lasciare la Juventus: «La Juve è il passato. La ringrazio per quel che mi ha dato, con loro sono diventato uno dei migliori difensori al mondo, ma quando fai certe scelte poi ti prendi le responsabilità e hai le tue conseguenze. La Juve e Allegri durante l’ultima stagione hanno fatto scelte ben precise e io le ho fatte di conseguenza. In questo modo, sono cambiate le mie valutazioni rispetto a quelle del passato, ma la scelta è stata comunque condivisa con il club, quindi non è solo farina del mio sacco… Tutto parte da Oporto (il famoso episodio dello “sgabello”, ndr), ma c’erano stati alcuni episodi già prima, magari meno eclatanti».

Il Milan

Perché i rossoneri: «Perché hanno il progetto più ambizioso. Io vivo di sfide e Fassone e Mirabelli mi hanno fatto sentire importante e mi volevano fortemente, altrimenti la trattativa non sarebbe durata solo 48 ore. D’altra parte, gli amori o nascono
subito, o non nascono mai. E non è certo una questione di soldi: a chi mi dà del mercenario rispondo che avevo richieste anche dall’estero, dove avrei guadagnato di più».

Le analogie con la prima Juventus di Conte: «Sì, esistono. Quella squadra era un cantiere in costruzione, come questa. Nella mia testa c’è l’idea di ripetere il percorso vissuto in bianconero, dove eravamo partiti da una rifondazione come in questo caso e siamo arrivati in alto. Ecco, qui voglio arrivare ancora più in alto. Nell’arco di quattro anni spero di arrivare a vincere la Champions. Voglio portare a casa tutto».

Bonucci si aspettava la fascia di capitano subito: «Sinceramente: no. L’importante però è che ci sia un gruppo trainante e il Milan è un club fortunato perché qui c’è gente che sa fare gruppo. Sono rimasto piacevolmente colpito anche dallo spirito di sacrificio dei sudamericani. Sono molto contento dello spogliatoio, ci sono delle belle persone».

La griglia scudetto: «La Juve resta la favorita e il Napoli ha ottime chance di giocarsi il titolo: ora come ora siamo un gradino sotto entrambe, ma non dobbiamo porci limiti. Dopo di loro, vedo a pari merito Roma, Inter e Milan».

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