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Il papponismo dilagante dei tifosi della Roma: «E oggi chi avete venduto?»

Rudiger e Paredes dopo Salah: la Roma smobilita, evidentemente ha bisogno di vendere. La rivoluzione delle plusvalenze (e del realismo) di Monchi continua.

Il papponismo dilagante dei tifosi della Roma: «E oggi chi avete venduto?»

Twitter è lo specchio del mondo

Un articolo della Gazzetta raccoglie alcuni dei tweet migliori (meno triviali) sulla cessione di Rudiger al Chelsea. Che è ormai conclusa, e sarà annunciata poche ore dopo quella di Paredes allo Zenit San Pietroburgo (ufficializzata oggi); e pochi giorni dopo quella di Salah al Liverpool.

Come dire: Monchi continua a fare la rivoluzione, senza paura. Abbiamo già scritto del diesse giallorosso, della sua assoluta strafottenza nei confronti del panorama mediatico e calcistico italiano. La Roma ha un prezzo fissato per ogni calciatore, una clausola rescissoria virtuale (alta, comunque, perché i 35 di Rudiger sono una bella cifra) che se viene raggiunta non ci sono santi. È l’abitudine di un diesse spagnolo, del resto. L’istituto della clausola, quella vera, è obbligatorio per ogni calciatore, in Spagna. Senza distinzioni tra club esteri, di Champions e così via. Se il Barça presentasse un’offerta per Cristiano Ronaldo corrispondente alla sua clausola, il Real non potrebbe farci nulla. Pensa che sfizio. Questa canzoncina andrebbe cantata a tutti i tifosi del Napoli e a quella storia del cartellino col prezzo sui giocatori.

Rivoluzione culturale

Ciò detto, non divaghiamo e torniamo alle reazioni dei tifosi della Roma. In pieno stile italiano. Oddio, siamo a tre cessioni del tronco dei titolari o quasi (Salah e Rudiger erano inamovibili, Paredes è stato un validissimo uomo di supporto), non è che abbiano tutti i torti. Ma se la Roma ha necessità di vendere – e teoricamente ha già sostituito Paredes con Pellegrini e il Rudiger terzino dell’ultima stagione con Karsdorp – deve poterlo fare. Andiamo ancora oltre: se Monchi vuole portare in Italia la politica del vero sell-to-buy (non quello del Napoli, tre sole cessioni importanti negli ultimi cinque anni), deve poterlo fare ed essere giudicato per i risultati. Dopo l’esito del campo, non prima. Noi la pensiamo così.

È una rivoluzione culturale che auspicavamo anche per Napoli e il Napoli, nel 2016. Se non sei un top club, a un certo punto devi vendere i tuoi top player o coloro che profumano di certe dimensioni. Senza rimpianti, con coscienza economica e tecnica. Funziona così il mercato. Funziona così anche per la Juventus, contro i Chelsea o i Man United di turno. È il calcio di oggi. Monchi lo sa, e si regola di conseguenza. Siamo curiosissimi di capire e vedere come finirà la sua crociata del presente e del futuro.

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