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Lo stato del Napoli / Ounas in vetrina. Milik sornione, Mertens elettrico

Un breve bilancio sullo stato di salute del Napoli. Chi gira di più e chi meno. Fino all’enigma Pavoletti: serve a questo Napoli?

Lo stato del Napoli / Ounas in vetrina. Milik sornione, Mertens elettrico
Milik festeggia con Insigne il gol contro il Trento (foto Calcio Napoli)

Un check

Che cosa ci ha detto la seconda amichevole del Napoli, vinta 7-0 contro il Trento? Innanzitutto che le amichevoli sono amichevoli, soprattutto quelle estive, e in particolar modo se si è alla seconda uscita stagionale. Nel primo tempo il Napoli ha faticato più del previsto a imporre il suo gioco, si è sempre applicato con disciplina ma gambe e cervello non sempre giravano. Vuol dire che la preparazione funziona. Così deve essere. Poi, a tratti, in ripartenza o grazie a una invenzione di Hamsik, il Napoli si è illuminato e ha offerto squarci di quel gioco e di quelle accelerazioni che ben conosciamo.

Il secondo tempo, pur avendo offerto meno gol del primo (tre contro quattro), ha mostrato un Napoli nettamente in controllo della partita, con Insigne, Jorginho, Milik e Ounas che si sono divertiti molto. Proviamo a fare un check sulla condizione dei nostri calciatori, tenendo ovviamente ben presente che siamo a metà luglio, che manca un mese alla prima partita che conta e che davanti abbiamo una stagione che finirà tra circa trecento giorni.

OUNAS – Partiamo da lui, dall’algerino che ha il sinistro incantatore. Ha segnato un gol pregevole, soprattutto ha mostrato sprazzi del suo repertorio. È fulmineo e diretto come uno schermidore, formidabile nell’uno-due. Poi, ovviamente, andrà giudicato contro le difese del campionato italiano. Ma ci sa fare, su questo non ci piove.

MILIK – Il gigante buono ma determinato. Sa il fatto suo. Chi va piano, va sano e va lontano. Si piazza al centro dell’attacco nel secondo tempo e sfrutta ogni secondo della sua mezz’ora scarsa. Dialoga, fa da perno, tira, segna di testa in tuffo, raddoppia con una simil rovesciata in area. La sua presenza là davanti si sente. È un altro gioco rispetto a quello con Mertens. Meno spettacolare, ma è un’alternativa che farà molto bene al Napoli nel corso della stagione. Ed è davvero difficile stabilire chi sarà in testa alle gerarchie per più tempo.

MERTENS – È in palla, perché è in palla. Quando entra lui in azione, il Napoli subisce una scarica elettrica. Ha un’altra verve più che un altro passo. Forse è persino troppo acceso per essere a metà luglio. Infatti nel primo tempo ha sbuffato un po’ e contro il Trento non è il caso. Il Napoli ha due grandi centravanti. Molto diversi tra loro e che possono offrire alla squadra soluzioni differenti che faranno senza dubbio comodo. Deve soltanto vivere con più serenità la concorrenza. Rassegnarsi, in un certo senso. Milik è lì che lo sorveglia. Ma lui è Dries Mertens.

KOULIBALY – A un certo punto, nella ripresa, ha aperto il turbo e ha rimontato otto metri all’avversario in tre secondi. Sembra molto concentrato, come tutti del resto.

INSIGNE – Si è divertito ieri sera Lorenzo. Assist a Milik, tiro che ha provocato il raddoppio del polacco, un paio di fraseggi niente male, un tiro che ha lambito il palo. Lo abbiamo trovato come lo abbiamo lasciato. Un talento del calcio italiano, che col pallone fa quel che vuole. Lo addomestica, ci gioca. È come se non fosse mai andato in ferie. Si diverte a giocare e si vede. Sembra un bambino.

HAMSIK – Un po’ imballato, pesante sulle gambe. Sta lavorando per una grande stagione. Si muove, svaria, con la testa sempre alta. Perde un pallone come ai vecchi tempi, poi però regala una meraviglia a centrocampo, quasi una giravolta da cui esce il capitano ammirato nel biennio Sarri. E serve a memoria Callejon. Non ha ancora segnato, se lo sta conservando per le occasioni che contano.

JORGINHO – C’è tanto Jorginho nel gol di Ounas. L’algerino regala una perla, sinistro al volo correndo da destro. Ma il pallone, lì, glielo scucchiaia Giorgio il calciatore caro a sarri che lo considera sottovalutato dal calcio italiano. A ritmi compassati, le sue geometrie spiccano.

CALLEJON – Il motorino sta facendo il rodaggio. Si vede che è al cinquanta per cento, noi che sappiamo benissimo cos’è capace di fare. Crescerà partita dopo partita. Già ieri, nel finale di tempo, si è affacciato in area più di una volta. I muscoli si stanno ritrovando.

LA DIFESA – Abbiamo fatto un’eccezione per Koulibaly. Ma la difesa è il reparto meno giudicabile. Gli avversari sono troppo modesti. Chiriches si è messo in luce più per il gol alla Recoba che per altro. Albiol a testa alta a dettare il gioco. Strinic fluidifica quasi più di Ghoulam. L’algerino, l’altro algerino, ha rischiato di segnare direttamente da calcio d’angolo. E se fosse l’anno dei primi gol su calcio da fermo.

IL CENTROCAMPO –  Più o meno tutti sulla stessa linea. Diawara si applica, anche lui ha i pesi nelle gambe. Zielinski a luglio non può strappare come a novembre. Ma regala una rasoiata di sinistro che lascia ben sperare. Allan impreca contro un giocatore del Trento che lo travolge. E corre. Prova a correre.

PAVOLETTI – Fa un po’ di tenerezza. Sarri regala venti minuti scarsi. Lui praticamente non tocca un pallone. Sembra un pesce fuor d’acqua. Il Napoli dovrà interrogarsi.

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