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Napoli ignora Maradona. Piazza Plebiscito vuota segna l’addio al passato

Cinquemila persone in piazza. La sconfitta del sindaco de Magistris che ha provato a cavalcare la tigre della napoletanità che gli si è ritorta contro

Napoli ignora Maradona. Piazza Plebiscito vuota segna l’addio al passato
Piazza Plebiscito vuota per Maradona

Addio tigre della napoletanità

Il giorno in cui Napoli dice addio a Maradona. La vita reale prende il sopravvento sul racconto mediatico. La tigre della napoletanità si è prima ritorta contro il sindaco de Magistris e poi si è sciolta nel vuoto irreale di piazza Plebiscito: non più di cinquemila presenti. Sarà dura ora gettare a mare i fumi d’inchiostro intinti nella retorica. Napoli non è quella che viene raccontata. È una città che stasera ha chiuso probabilmente in maniera definitiva col passato e guarda speranzosa al presente e al futuro. È una città che non dimentica Maradona, ma che non si commuove per una cerimonia dall’evidente sapore propagandistico nella speranza e nell’illusione di accrescere il proprio consenso. Come se i napoletani fossero idioti.

La sconfitta di de Magistris

È il giorno della sconfitta di Luigi de Magistris che ha preferito evitare piazza Plebiscito per paura dei fischi. La decisione, in realtà, l’aveva già presa ieri. Aveva capito a cosa sarebbe potuto andare incontro. Ai primi fischi del de Magistris sindaco di Napoli. Una città che lo ha sì rieletto un anno fa, ma che non si può nutrire solo di slogan sulla rivoluzione permanente e su una non meglio precisata ribellione dei sud del mondo. L’uomo non è stupido. Tutt’altro. È scaltro. Quando fu disarcionato dalla legge Severino, seppe come ripartire. Sindaco di strada e via verso la rielezione, complici anche il ritorno di politici non più agili (eufemismo) dall’altra parte della barricata.

Il sindaco rintanato nel Palazzo

De Magistris stavolta ha avuto paura della strada. È tornato sindaco di palazzo per evitare i fischi del suo popolo. Sarebbe la notizia del giorno se non fosse surclassata dalla piazza vuota, da Napoli che ignora Maradona e non per cattiveria o ingratitudine. Napoli , lo ripetiamo, non è una tribù studiata da Levi-Strauss. Non vediamo l’ora di ascoltare la fatidica frase da studio: “Come vive Napoli il ritorno del suo re Maradona?”. SE NE FOTTE, caro il mio. Napoli guarda avanti. Napoli domani va a lavorare, sempre che autobus e metro passino in orario.

Il Gambrinus senza wi-fi

È il giorno della svolta. E non è un giorno amaro per Maradona. Diego è sempre Diego. Sempre lo sarà. Il mito, ovviamente, per essere alimentato, ha bisogno di assenza. È un uomo stanco. Che ha vissuto in maniera a dir poco intensa. Non spremetelo più. Napoli lo amerà per sempre. Ma ora basta. È un giorno storico per Napoli. Ai tavolini dei caffè attorno alla piazza non c’è nessuno. Il Gambrinus, che si picca di essere un bar storico, non ha nemmeno il wi-fi. Poco importa. Nelle case dei napoletani c’è. Oggi Napoli ha rotto il cordone ombelicale. La città ha chiuso un capitolo. 

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