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Milik: «Vogliamo lo scudetto. Concorrenza con Mertens? I club forti hanno tanti giocatori forti»

L’intervista di Arek Milik a Repubblica: «Giocare bene è molto gratificante, ma ora i complimenti non bastano più. Vogliamo un trofeo».

Milik: «Vogliamo lo scudetto. Concorrenza con Mertens? I club forti hanno tanti giocatori forti»

L’intervista a Repubblica

Parla Arek Milik. In questa estate di interviste a getto continuo, l’attaccante polacco viene sentito da Repubblica. Nella lunga serie di domande e risposte, c’è un po’ di tutto. L’ultima stagione, quella che verrà, la percezione del Napoli. Cominciamo dal passato: «L’ultimo anno non è stato sprecato. Ora ho meno paura delle difficoltà, inoltre so come affrontare le prossime. Ho recuperato subito, a gennaio ero già in gruppo. Ma non ho avuto la possibilità di ritrovare il ritmo partita e un posto in squadra. I miei compagni stavano facendo benissimo e Sarri doveva insistere su di loro. Nonostante ciò non mi sono mai sentito messo da parte. Il Napoli ha saputo farmi sentire importante. Eppure è stata una sofferenza, perché ho dovuto perdere per forza il gusto di stare in campo».

Un po’ fuori, un po’ dentro: l’ultimo Milik ha avuto un osservatorio privilegiato. Come gli è sembrato il Napoli? «Una squadra fantastica. Il Napoli ha tantissime qualità, che si notano nelle partite e negli allenamenti. Giochiamo sempre a due tocchi: è bello lavorare con compagni così forti. Sono entusiasta di far parte di questo gruppo».

L’anno che verrà

La stagione che sta iniziando: «Possiamo competere su tutti i fronti, ai Mondiali penserò dopo. Non vedo l’ora di riprendere confidenza con il campo e i gol. Quelli segnati in ritiro (7, ndr)? Sono soddisfatto, ma è solo l’inizio».

Il bel gioco e la vittoria: «Giocare bene è molto gratificante, ma ora i complimenti non bastano più. Il nostro obiettivo è vincere. Alla fine di questa stagione vogliamo alzare un trofeo. Lo scudetto? La Juve resta favorita, ma ne ha vinti 6 di fila e per una squadra sono abbastanza. Magari ci sarà spazio per qualcun altro. Il Napoli, per esempio».

La concorrenza con Mertens

L’ultimo punto interessante dell’intervista: «Io e Dries uno contro l’altro? No, le squadre forti devono avere molti giocatori di valore. Nessuno può scendere in campo per 60 partite. L’alternanza è importante». Amen, Arek.

 

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