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Maradona, scacco a de Magistris: «Niente Comune, cerimonia tra la gente»

Diego non accetta il dietrofront di de Magistris. Ma c’è anche un’altra versione: erano d’accordo da ieri, poi Maradona si è tirato indietro. Il sindaco teme la trappola politica

Maradona, scacco a de Magistris: «Niente Comune, cerimonia tra la gente»
Maradona (foto Francesco Bassini)

La prima versione

Incredibile quanti guai stia portando a de Magistris questa cittadinanza onoraria a Diego Armando Maradona. Ma non c’è una versione univoca. La prima prevede che il fuoriclasse argentino non abbia gradito il cambio di programma imposto improvvisamente dal sindaco di Napoli che avrebbe voluto spostare il conferimento della cittadinanza da piazza del Plebiscito a Palazzo San Giacomo. Molto probabilmente per paura dei fischi. Ma Diego ha detto no. Per lui, la cerimonia va fatta in piazza, tra la gente, per il popolo di Napoli. A questo punto, o de Magistris correrà il rischio di ricevere i fischi oppure diserterà la cerimonia lasciando l’incarico all’assessore Ciro Borriello.

La seconda versione (erano d’accordo sin da ieri)

La seconda, però, racconta una versione differente. L’accordo per far svolgere la cerimonia a Palazzo San Giacomo c’era fin da ieri. Il sindaco de Magistris nel pomeriggio di ieri si era reso conto che il rischio fischi era altissimo. E l’amministrazione aveva ottenuto l’ok da parte di Maradona e del suo entourage. Quel che per il pubblico è stato un cambio di programma improvviso, in realtà sarebbe stato concordato fin da ieri tra Palazzo San Giacomo e Maradona. Oggi, improvvisamente, il no di Diego al conferimento della cittadinanza onoraria nella sede del Comune. E il sospetto che dietro ci sia qualche manovra politica da parte di uomini molto vicini a Maradona (leggi Angelo Pisani).

Maradona, maneggiare con cura

In ogni caso, la realtà è che de Magistris si è trovato impelagato in un pomeriggio che rischia di lasciare strascichi politici non indifferenti. Volendo scherzare, ma non troppo, dopo anni de Magistris ha trovato a Napoli un rivale politico degno di questo nome. Il sindaco è partito per cavalcare la tigre Maradona (Evola ci perdoni) ed è finito, se non disarcionato, in grave difficoltà. Diego non ha accettato il cambio di programma (oppure, ancora peggio, ha cambiato idea lasciando il sindaco in mezzo al mare). È lui che comanda. È lui il più forte. È lui che guida le danze.

Potremmo dire che, dopo anni di vita artificiale, Napoli torna finalmente a vivere una giornata di politica. Per ora i vincitori sono due: Diego Armando Maradona e Aurelio De Laurentiis l’uomo che si è eclissato e che sa bene che Maradona è circondato dalla scritta: “maneggiare con cura”.

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