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De Laurentiis: «Prima o poi vinceremo lo scudetto. La dieci a Insigne? Meglio la 24»

L’intervista di Aurelio De Laurentiis nella sede de Il Mattino: «Aspettiamo l’inizio dei lavori di bonifica a Bagnoli, costruiremo lo stadio e la città del Napoli».

De Laurentiis: «Prima o poi vinceremo lo scudetto. La dieci a Insigne? Meglio la 24»

Aurelio De Laurentiis è stato intervistato nella sede di Il Mattino dal direttore Alessandro Barbano e dai giornalisti della redazione sport.

Sarri e il nuovo stadio

Rassicuro i tifosi del Napoli: il mio più grosso investimento è la conferma di Sarri. Io mi auguro voglia rimanere con noi per tantissimi anni, come Ferguson. Sarri ha impostato un gioco dispendioso, noi siamo arrivati due volte in Champions con lui e una volta senza Higuain. Dobbiamo cercare di arrivare sempre in Champions League. L’anno scorso si sono persi dei punti che potevano valere il primo o il secondo posto, poi alla fine abbiamo trovato la formula giusta e abbiamo chiuso in crescendo. Il futuro strutturale? Con la bonifica di Bagnoli costruirò la cittadella del Napoli: quindici campi di calcio, un paio a disposizione dei meno abbienti, con uno stadio ultramoderno e tecnologico.

Nuovi acquisti

Bisogna stare attenti a non sfruguliare il pasticciotto. Noi dobbiamo ancora fare esplodere gente come Rog, per esempio. E anche gli altri. Noi non dobbiamo creare certi malumori da spogliatoio che possono portare alcuni calciatori a chiedere di andare via. Noi vogliamo fare emergere i nostri giovani, anzi vogliamo preoccuparci di rinnovare i contratti ogni anno anche a rischio di pagare stipendi più alti. Se tu hai un giovane bravo, vuoi tenerlo fino a 29-30 anni.

Maggiori certezze rispetto al 2016, cosa manca per vincere?

A noi non manca nulla, anzi siamo in esubero. In realtà non vorrei mai mandare via nessuno, io sono in fibrillazione ogni volta che si parla di una cessione. La nostra qualità è altissima, anche per questo io dico che è difficile andare a comprare qualcun altro. Abbiamo preso un calciatore di rottura come Ounas, nel senso che possa cambiare la partita in corso. Stiamo trattando un altro calciatore, mi ricordo di quando comprammo Grassi, un ottimo centrocampista dell’Atalanta che però arrivò in un centrocampo consolidato. Riportarlo oggi a Napoli vorrebbe dire intaccare degli equilibri che ritroveremmo solo tra sei mesi, se vogliamo puntare allo scudetto dobbiamo continuare così. Se poi arriva un’occasione, se si libera uno slot, noi siamo pronti.

Un’alternativa a Reina?

Stiamo lavorando da due mesi, eppure c’è una differenza tra me e i giornalisti, Sarri, Giuntoli. A me piace il rischio calcolato, nel senso che tra un anno avrò di nuovo lo stesso problema. Se Reina si infortunasse, che facciamo? Forse, se dipendesse soltando da me, cercherei un portiere su cui puntare fin da subito e terrei il bravissimo, carismatico Reina. Pepe ha la mia fiducia totale, è uno stakanovista del lavoro. A me piace poter dire “ho sbagliato”. Se Reina stesse con me a vita, io sarei felicissimo. Il fatto che siano uscite delle battute goliardiche da una riunione in cui siamo un po’ tutti dei liceali. Forse c’è stata una caduta di stile parlando fuori, non ho replicato, per me Reina dovrebbe rimanere a Napoli per tutta la vita. Addirittura potrebbe fare l’allenatore, per me.

Nel preliminare di agosto c’è Reina in porta. Voglio che tu, così tanto affezionato alla città, ti facessi convincere che bisogna essere spassionatamente sinceri. Oggi mi serve Reina, poi se lui fa delle cose mirabolanti per 47 partite non c’è problema. Ma una cosa è fare cose mirabolanti per un certo numero di partite, lui dovrebbe essere contento che un presidente voglia fare grande il Napoli comprando un portiere già pronto.

Leno?

A me piace molto, il suo club ha fatto una cessione milionaria. Vedremo se possono cambiare le richieste. Giuntoli mi ha spiegato che all’inizio il suo stile di gioco potrebbe causarci qualche problema. Io gli ho risposto che noi stiamo sempre all’attacco, facciamo un gioco spettacolare ed estremamente pericoloso, ma se rimaniamo dietro nascono dei problemi.

Mario Rui?

Non è un problema di altezza, o di esperienza, qualcuno mi direbbe che è basso. È il nostro tipo di gioco a crearci degli scompensi difensivi. Maggio? È un calciatore integro, che ha giocato bene quando è stato chiamato in causa. Hysaj è incappato in qualche incertezza dopo un primo campionato eccellente. Prendere un altro calciatore e non farlo giocare vuol dire che questo ti manda a quel paese.

Milik e Mertens

Mertens ha dato a Sarri l’opportunità di impostare un gioco ancora. Ora sento che si sta pensando ad applicare una mia idea, quella di poter ruotare più squadre all’interno da quattro tempi di 15′.

I no al mercato per i campioni del Napoli

Quest’anno abbiamo di nuovo detto di no per Koulibaly, ci hanno chiesto Mertens, Strinic, Giaccherini, Jorginho. Ghoulam? Ha un problema di rappresentanza, durante il ritiro vedremo per il rinnovo.

La maglia numero dieci

Non è fuori moda perché l’ha portata un grande come Maradona. Secondo me siamo andati avanti, il calcio e il mondo cambiano. Oggi penso che Insigne ha il 24, è il giorno del mio compleanno, a Roma ho gli uffici in via 24 maggio. Non deve cambiarla, per questioni di scaramanzia.

La cittadinanza onoraria a Maradona

Diego, per me, è stata ancora più grande di Pelé. La cittadinanza onoraria gli spetta di diritto, le polemiche che ci possono essere non mi interessano. Io volevo fare una partita il 30 di maggio, tra noi e le vecchie glorie. Ho contattato l’agente di Maraona, potrebbe venire soltanto a luglio. Pensandoci, io mi metto a fare una partita all’inizio della preparazione, magari il 4 luglio e rischio un infortunio o di non essere concentrato. Mi sono ritirato in tempo da questa manifestazione. Non c’è stato problema di carattere economico, se avessi giocato al San Paolo avrei messo un prezzo simbolico e il cachet di Maradona sarebbe stato ammortizzato in un altro modo.

Il problema del cachet di Maradona sta nel non cadere nell’ufficio imposte, che sta col fucile spianato nei confronti di Maradona. Poi uno si chiede se deve pensare a vincere lo scudetto oppure al pagamento di Maradona. Le cose si possono fare o non si possono fare. A Napoli piace sempre l’eccesso, abbiamo festeggiato il trentennale dello scudetto già due volte. Ero a Los Angeles nel giorno dell’anniversario, poi diventa tutto legato alla cittadinanza onoraria. Io non c’entro più nulla se non faccio giocare i calciatori.

Scudetto

Abbiamo pronunciato la parola scudetto? Prima o poi noi dobbiamo vincere questo benedetto scudetto. Tutti dobbiamo sforzarci a fare questa benedetta scalata. Occhi aperti su chi non vuole farci vincere questo titolo.

Le garanzie del sistema

Sì, io mi sento garantito. Anche perché penso che tutti sappiano che qua nessuno è fesso. Tutti fanno squadra? Non mi sembra, guardando le istituzioni. Il San Paolo non messo a lustro in tempo è un esempio. L’anno scorso organizzai gli interventi per lo stadio in modo da arrivare ai gironi di Champions in una certa maniera. Chiamai i miei architetti e contattai il comune di Napoli, nella persona di Auricchio, ma non è mai venuto nessuno. Io faccio i miei conti, trovo una sponsorizzazione e riesco a fare questo lavoro. Busso al comune e mi dicono che non si può fare. Ci scambiamo i ruoli di debitori e creditori, noi siamo arrivati a oggi che i lavori non sono ancora stati fatti. Io mi sono spaccato per fare una certa figura con Florentino Perez, ma poi ci siamo scontrati con le brutture del San Paolo.

De Magistris

Lui è un politico, e ha a che fare con un dissesto di circa un miliardo. Quando uno sposa il populismo, questo è il risultato. Il populismo non abita a casa mia, non posso dire cosa fare a casa degli altri. Supporto, sopporto e ci metto del mio.

Lo stadio di Bagnoli

Qualche mese fa mi hanno detto che siamo arrivati a delle campionature che permetteranno di avviare i lavori di bonifica. Se dovesse andare davvero così, io mi farei subito avanti affinché io possa costruire su 100 ettari la città del Napoli.

Le avversarie della prossima stagione secondo De Laurentiis

L’Inter si sta rafforzando attraverso il lavoro di Sabatini e Spalletti. L’anno prossimo avremo a che fare con un’altra Inter, rivisitata, rivoluzionata. Hanno investito e investiranno molti soldi. Se noi investissimo le stesse cifre, faremmo una stortura, dovremmo mandare via i nostri migliori calciatori. Il Milan dovrebbe avere investito 120 milioni, non so se avrà la stessa caratura dei nerazzurri. Io ho piacere che ci siano cinque squadre a giocarsi il prossimo scudetto. È ovvio che vincerà il migliore, come sempre. Poi questa volta potrebbe essere il Napoli.

Insigne

È un valore aggiunto perché è napoletano, ha una splendida famiglia, e ha voluto fare di tutto per rimanere al Napoli. Ha dimostrato a se stesso e a me di volere giocare con questa squadra. Ho preferito pagare anche qualcosa in più perché questo ragazzo se l’è meritato.

Sarri e le critiche sul turn over

Io a Madrid me la sono presa con la squadra, non con Sarri. Non ho pizzicato l’allenatore, però se io investo su un certo ragazzo devo romperti le scatole anche in malafede. Io devo essere il provocatore, tu devi farmi capire che lui non sia pronto. È il gioco delle parti, se dobbiamo parlare seriamente io dico che amo e rispetto Sarri. È il numero uno degli allenatori in Europa. Io l’anno scorso ho investito 170 milioni di euro, avrei voluto vederli giocare.

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