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Spalletti: «A Roma c’è stata una contrapposizione con Totti, non siamo così lontani dalla Juve»

La conferenza stampa di Spalletti, nuovo allenatore dell’Inter: «Più siamo insieme a remare dalla stessa parte, più torniamo a scrivere la nostra storia»

Spalletti: «A Roma c’è stata una contrapposizione con Totti, non siamo così lontani dalla Juve»

La conferenza stampa

Luciano Spalletti alla presentazione come nuovo allenatore dell’Inter. «Sono qui per riportare l’Inter nel ruolo che le compete. È un club con una storia piena di belle cose e le voglio vivere tutte fino in fondo. Le voglio vivere guardando questa storia da più posizione: come attore e come spettatore privilegiato».

Identità di gioco

Diventerà importante, fondamentale. C’è necessità di avere tutte le componenti adatte per essere squadra. Io ho pensato al 4-2-3-1 e lavoreremo in quella direzione, poi lavoreremo anche su altre cose. In partita si può anche cambiare. Guarderemo la rosa a disposizione per mettere i giocatori nelle condizioni di esprimersi al meglio, la capacità di attaccare la linea difensiva avversaria. Quella è la prima cosa che si deve analizzare. Il fatto di giocare con un modulo o con un altro conta relativamente. È fondamentale saper riconoscere determinati concetti.

Fair Play Finanziario e cessione di Perisic

Ci sono calciatori forti, in questa squadra. Ma devono entrare nel meccanismo affinché questo meccanismi funzioni. Io voglio che tutti i calciatori riescano a donare qualcosa ai propri compagni. Non è un giocatore o l’altro che determina la vittoria di un titolo.

Le difficoltà dell’Inter nel tornare competitiva

Siamo fuori dalle coppe, mi sembra quasi uno scandalo. Ho voluto partecipare per avere una reazione corretta. Io non sono più bravo degli altri, non sono più bravo di chi mi ha preceduto. Ma sono differente. Mi fido del mio modo di fare: se fosse possibile, chiedo ai calciatori di fidarsi di me. Io sarò con loro al 100%, starò al loro fianco qualsiasi cosa accada, con tutta la mia persona, 24 ore al fianco della squadra. 186 punti di distacco dalla Juve? Quando ho visto Inter- Juve dell’anno scorso non mi è sembrata tutta questa differenza, li vedo più vicini. Sono da rispettare. Quando si hanno calciatori forti si pensa che sia facile vincere, ma è difficilissimo. Con loro non inciamperemo nell’ultimo scalino prima di entrare in campo.

L’addio alla Roma

L’Inter mi ha contattato quando stava per finire il campionato. Pallotta era già stato avvisato da me che sarei andato via, e i risultati a fine campionato li abbiamo fatti anche se ero in uscita: questo perché mi identifico fino in fondo. Dopo l’addio alla Roma, questa era la cosa più bella che mi potesse capitare. Lo dico senza che nessuno si offenda. Io non ho antipatie, ho solo qualche simpatia selettiva. A Roma ero diventato quello che divideva anziché unire, c’era questo problema sulla gestione di Totti. Si è venuta a verificare questa contrapposizione: l’amore per il calciatore più importante ha prevalso su quello che era il sostegno e l’affetto che ci doveva essere per la squadra. Non sono riuscito a unire le cose, quindi non ho fatto bene il mio lavoro. Ma bisognava essere tutti uniti, lo auguro anche adesso alla Roma.

Il rapporto con Capello, ora lui è in Cina

Capello è sicuramente un grande personaggio di questo sport. Tutti abbiamo preso qualcosa da lui, il suo modo di gestire, di condurre. Ma grandi capitani di ventura ci sono stati anche all’Inter, due come Herrera e Mourinho. Quando ero in Russia avevo un contatto migliore, prima eravamo avversari. Ora che ha questo nuovo ruolo saprà far valere le proprie qualità. Non ci ho ancora parlato, spero di farlo presto.

Spalletti e l’orgoglio per la scelta dell’Inter

Ne avevo due o tre davanti? A me non me ne frega niente, io sono comodissimo, felice e rilassato ora che sono qui sulla panchina dell’Inter. Quello che è fondamentale da parte mia è riempire la partita con le cose che so dare. Sono l’allenatore dell’Inter e voglio farmi carico anche della storia precedente, quando non c’ero. È una sfida molto eccitante, di conseguenza la vivrò per tale.

Icardi e Dzeko

Bisogna avere il coraggio di cambiare, di avere delle idee. Icardi ha qualità incredibili e non le perdiamo. Casomai diamogli più possibilità di avere palle addosso, appoggi quando viene a dare una mano ai centrocampisti. Dzeko è bravo a venire a dialogare con la squadra, meno bravo forse dentro l’area di rigore rispetto a Mauro, che ha qualità uniche. Sugli appoggi sì, la squadra può avere bisogno e sono cose normali che Pioli ha già introdotto e dovremo riprendere in mano.

Un messaggio per i tifosi.

Più siamo insieme a remare dalla stessa parte, più torniamo a scrivere la nostra storia.

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