ilNapolista

Lotito: «Ho scelto la legalità, non il consenso. Servono i sequestri dei beni e la forza dello Stato»

Il presidente della Lazio: «Ho subito situazioni pesanti. Il problema negli stadi non è il biglietto, ma lo spaccio di droga, il merchandising falso, il reclutamento della gente per estorsioni».

Lotito: «Ho scelto la legalità, non il consenso. Servono i sequestri dei beni e la forza dello Stato»

«Sono stato il primo»

Ieri in commissione antimafia non c’è stata soltanto l’audizione di De Laurentiis. Ha parlato anche il presidente della Lazio Claudio Lotito che, De Laurentiis non ce ne voglia, è l’uomo che di più ha combattuto un certo tipo di violenza negli stadi. Ha raccontato la sua esperienza alla presidente Bindi e agli altri membri dell’Antimafia. Il Corriere dello Sport riporta le sue parole.

«Sono stato il primo nel calcio ad aver assunto una posizione chiara, ho scelto la legalità, non il consenso, non sono mai sceso a patti. Ritengo sia stata una scelta giusta che può essere perseguita da tutti. I risultati mi hanno dato ragione.

«Ho subito situazioni pesanti mettendo a rischio sicurezza personale e famiglia».

«I fatti mi hanno dato ragione»

«La mia linea da pochi mesi ha portato a un risultato con la Curva della Lazio. È gestita dalle stesse persone, ma non fanno più certe cose. Le stesse sono memori di quanto hanno subìto, hanno scontato anni di galera, ci sono stati atti di sequestro dei beni. Fa più effetto toccare le tasche della gente. Se dai sei mesi con la condizionale, certi ragazzi se ne fregano. Se dai una multa di 2.500 euro diventa un problema, non sa come pagarla. Il Daspo è un grande deterrente».

«Il problema negli stadi non è il biglietto, ma lo spaccio di droga, il merchandising falso, il reclutamento della gente per estorsioni. C’è anche la prostituzione. Ne parlavo dieci anni fa, poi allo stadio sono state messe in atto azioni per debellare certi fenomeni. Se c’è una posizione forte dello Stato, allora arriva il rispetto assoluto delle regole. Dobbiamo distinguere la goliardia dagli atti penali».

ilnapolista © riproduzione riservata