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De Rossi spiega a Sky cosa si prova ad arrivare secondi

Il centrocampista della Roma in un’intervista a Daniele Adani: «Sei un vincente ma non un vincitore. Non sei quello che arriva primo e questa cosa ti distrugge»

L’amarezza

Vi ricordate di Alice che, nel paese delle meraviglie, festeggiava un buon “non compleanno”? Ecco, dimenticatela. Quello, non a caso, era il paese delle meraviglie. Nella più cruda e cinica realtà pallonara, invece, si festeggia solo quando c’è un buon motivo: il primato. Sembra quasi che tutto il resto conti niente: solo chi vince ha diritto a sorridere. Agli altri, che siano secondi o centotredicesimi, resta poco o nulla. Oltre all’amarezza che appartiene agli sconfitti, naturalmente.

Questa è un po’ ciò che vivono, in Italia, gli avversari della Juventus. A causa del dominio totale dei bianconeri (che negli ultimi anni hanno lasciato solo le briciole), infatti, il lavoro svolto da Roma e Napoli (su tutti) viene puntualmente ridimensionato, sminuito. Solo chi vince ha ragione, agli altri resta il rammarico. O, per lo meno, questa è la visione di molti tifosi e addetti ai lavori.

Un’intervista a Daniele Adani

E anche Daniele De Rossi, simbolo della Roma, sembra essere stato condizionato profondamente da questa “atmosfera”. O almeno questo è ciò che s’intuisce da alcune parole dette dal centrocampista capitolino ai microfoni di Sky Sport, in un’intervista rilasciata a Daniele Adani (che andrà in onda domani sera alle 23:45): «Arrivare secondi in un campionato significa vincere tante partite, vuol dire avere la mentalità giusta. Sei un vincente, ma non sei un vincitore. Non sei quello che arriva primo e questa cosa ti distrugge».

Una frase forte, che spiega la pressione e l’amarezza che vivono tutti quelli costretti a inseguire la Juventus degli ultimi anni. Soprattutto, come si diceva, quella di Roma e Napoli.

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