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Come gioca il Cagliari (oltre Borriello): Rastelli non cambia, occhio a Ionita e Joao Pedro

Analisi tattica dell’avversario di domani: numeri non esaltanti, coerenza tattica e un attacco da tenere d’occhio (il decimo del campionato).

Come gioca il Cagliari (oltre Borriello): Rastelli non cambia, occhio a Ionita e Joao Pedro

Un avversario già salvo

Giocare contro un avversario, il Cagliari, già salvo e di fatto senza più obiettivi farebbe pensare a un compito sulla carta abbastanza semplice per il Napoli. E’ proprio in occasioni del genere, invece, che non bisogna sottovalutare chi si ha di fronte e la tensione deve restare ben alta. Non avendo assilli di classifica, i sardi potranno affrontare la gara con una certa tranquillità, essendo gli azzurri a dover conseguire il risultato a tutti i costi. Che poi l’impegno si presenti assolutamente alla portata degli uomini di Sarri, ci siamo.

Dicevamo di un Cagliari già salvo. Fatto da imputare non tanto e non solo ai numeri da brividi delle ultime in classifica, ma anche a un rendimento complessivo piuttosto positivo: i 41 punti conquistati finora avrebbero probabilmente messo al riparo da brutte sorprese anche in presenza di competitors più agguerriti in zona retrocessione. Vero, i numeri globali di squadra non rubano l’occhio, tutt’altro. 11 tiri effettuati in media a partita, meglio solo delle ultime tre in classifica. 45,4% di possesso palla, meglio solo di Udinese e Crotone. Pass accuracy del 75,6%, meglio solo di Sassuolo e Crotone. 7,7 passaggi chiave a partita, meglio solo di Crotone, Palermo ed Empoli. 17,1 tiri a partita subiti, dato peggiore di tutti. Terza peggior difesa con 64 reti subite, meglio solo di Palermo e Pescara. Quarto peggior rendimento in trasferta con 11 punti, meglio solo delle ultime tre.

Scegliersi le partite

Eppure, una onorevolissima 12esima piazza, ad appena cinque lunghezze dalla parte sinistra della classifica. Il che ci dice di una squadra brava ad ottimizzare il suo rendimento, che è riuscita spesso a fare punti nelle partite in cui doveva, cioè nelle gare con avversari inferiori o di pari livello. Considerando i match con squadre dalla nona posizione in giù, i punti conquistati sono 33 in 20 gare, una media piuttosto alta. Questo ce lo spiegano anche i 47 gol fatti, che a ogni buon conto posizionano il reparto offensivo di Rastelli in decima posizione. C’entra molto Borriello, con i suoi 16 gol, ma non solo.

Rastelli è rimasto sempre fedele al suo 4-3-1-2, sia nelle giornate positive sia in quelle horror. Non sono mancate le imbarcate, nella stagione dei rossoblu’: incassate per quattro volte in stagione 5 reti, con Fiorentina, Torino, Napoli e Inter, per due volte 4 reti, contro Juventus e Lazio. Per capire come il tecnico sardo affronterà la partita, ci rifacciamo a quanto accaduto nella gara d’andata contro gli azzurri al Sant’Elia. Una gara in cui, a parziale scusante di un punteggio molto severo (e che avrebbe addirittura potuto assumere proporzioni maggiori), si trovò di fronte un Napoli straripante, con l’esplosione definitiva di Mertens centravanti.

Alfonso Fasano, nell’analisi post partita, ci raccontò di come Rastelli avesse tentato scelte giuste di concetto, risultate poi fallimentari nell’applicazione. Il trequartista, che in fase di non possesso avrebbe dovuto schermare il regista azzurro, svolse male il suo compito, e così le mezzali, nel raddoppiare (poco e male) sugli esterni concedendo troppo campo in fascia al Napoli. Che in quella partita fece, sostanzialmente, i propri comodi, con percentuali bulgare di possesso palla (72%) e pass accuracy (90%).

Cagliari

Campetto posizionale medio del Cagliari nel match giocato a dicembre: poca ampiezza e dunque troppo spazio concesso sui lati, poca profondità data dalle punte, poca compattezza al centro e troppo spazio anche tra seconda e terza linea, lì dove la proprietà tecnica degli attaccanti del Napoli può fare più male.

Rastelli avrà certamente guardato e riguardato quella partita, per capire gli errori e come correggerli. Posto che la disposizione in campo sarà assolutamente identica a quella vista in tutte le gare di questo campionato, crediamo che l’allenatore dei sardi punterà su due uomini assenti per infortunio nella gara d’andata: parliamo di Joao Pedro e Ionita. Il brasiliano ha dato un contributo notevole alla causa (6 reti e 2 assist in complessive 18 presenze) ed è in un ottimo momento di forma (tre gol nelle ultime tre gare), il moldavo è in grado di assicurare un buon contributo dinamico e ha capacità negli sganciamenti offensivi. I due giocheranno in luogo di Dessena e Barella, che all’andata, insieme, non riuscirono a mettere a segno nemmeno un intercetto. Vedremo se questo basterà ai sardi per avere un maggior filtro nella zona del campo.

Di certo, il Napoli dovrà muovere molto il pallone, come di consueto, cercando di sfruttare l’ampiezza e i giochi a tre in fascia. Ci sarà da sopperire, sulla catena sinistra, all’assenza di Hamsik: a Zielinski il compito di non farlo rimpiangere. Il polacco avrà presumibilmente poco campo da aggredire come ama fare, dovrà lavorare un po’ più di fino, in combinazione con Ghoulam e Insigne. Dovrebbero tornare dal primo minuto Allan e Jorginho a completare la mediana azzurra. Altra assenza in difesa, con la squalifica di Koulibaly. Qui la problematica sarà l’assenza della velocità del senegalese. Potrebbe giocare Maksimovic, occhio all’astuzia di Borriello e alla velocità di Sau che potrebbero creare degli scompensi. In tal senso potrebbe risultare determinante un buon contributo in fase di copertura preventiva da parte dello stesso Zielinski, che agirà prevalentemente sullo stesso lato di campo.

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