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Cerruti: «Il Napoli lontano dalla Juventus? Questione di pareggi, non di fatturato»

L’editorialista della Gazzetta dello Sport in una lettura abbastanza curiosa sul campionato del Napoli: «Sarri ha torto quando dice che non si poteva fare meglio».

Cerruti: «Il Napoli lontano dalla Juventus? Questione di pareggi, non di fatturato»

Il commento

Napoli lontano 8 punti dalla Juventus? Colpa dei troppi pareggi. La teoria è di Alberto Cerruti, firma della Gazzetta dello Sport che risponde alla lettera di un tifoso napoletano sulle pagine della rosea. Si parte dal numero di sconfitte degli azzurri, effettivamente esiguo: «C’è un numero che non si può contestare: Hamsik e compagni hanno perso 4 partite come la Juventus, quasi la metà della Roma (7) che li precede, la metà esatta dell’Atalanta (8) dalla quale tra l’altro sono stati battuti, all’andata e al ritorno».

«E’ vero, in generale, che il Napoli riceve complimenti per il suo gioco e in particolare ha segnato più di tutti (81 gol contro i 71 della Juve e i 79 della Roma), ma sempre più spesso in Italia lo scudetto va a chi ha la migliore difesa e guarda caso da questo punto di vista la squadra di Sarri è terza, come in classifica, con 36 reti subite, ben 13 più della Juventus e 4 più della Roma».

Il Napoli subisce tanti gol ma non perde quasi mai. Quindi, fatalmente, dovrà avere un numero importanti di pareggi. Eccolo lì il vero punto dolente secondo Cerruti: «Nelle troppe partite non chiuse, o riaperte, che si trova la vera differenza tra Juventus e Napoli. Ricordare, per credere, il 2-2 all’esordio a Pescara, l’1-1 in casa contro il Palermo, altra squadra neoretrocessa, l’ultimo 2-2 in trasferta con il Sassuolo, dopo il precedente 1-1 in casa. In queste quattro gare, contro avversari che non hanno certamente un fatturato superiore al suo, il Napoli ha sperperato otto punti, guarda caso quelli che lo separano dalla Juventus, puntualmente vittoriosa nelle stesse partite. Ecco perché Sarri sbaglia, quando dice che il Napoli non poteva fare di più in campionato».

Gli elogi non bastano

La tesi di Cerruti è abbastanza curiosa. Anche perché pure la Juventus, la squadra con il maggior fatturato in A, ha perso punti in luoghi in cui il Napoli ha vinto: per i bianconeri, 0 punti in quattro trasferte in cui il Napoli ne ha fatti 8, Milano (x2), Firenze, Genova. Anche la Juventus avrebbe dovuto fare molto di più, allora. Solo che non è possibile vincere tutte le partite. E ieri, con un’analisi temporale, il Napolista ha chiarito cosa e quando è stata costruita la differenza tra Juventus e Napoli. Il mese di ottobre, quello degli scontri diretti e in cui il Napoli ha subito tre delle quattro sconfitte che gli costano effettivamente lo scudetto. Da ottobre in poi, la squadra di Sarri ha lo stesso rendimento della Juventus.

Quindi, come dire: l’analisi dell’editorialista di Gazzetta può essere condivisibile perché parte dai numeri, ma è quantomeno parziale. Come si capisce in fondo al pezzo, quando scrive: «Vedremo se il Napoli riuscirà a scavalcare la Roma, per evitare i rischiosi playoff di Champions. Perché se arrivasse a pari punti coi giallorossi, il Napoli sarebbe penalizzato dagli scontri diretti, mentre se rimanesse terzo farebbe addirittura un passo indietro rispetto un anno fa. E non reggerebbe nemmeno l’alibi per la partenza di Higuain, visto che senza di lui il Napoli ha segnato 9 gol in più, incassandone però 7 in più. Così alla fine si torna sempre lì. Gli elogi non bastano, se si pareggiano partite da vincere». Quindi la differenza la fanno gli scontri diretti (tutti a ottobre) o le partite da non pareggiare? Difficile dirlo, a questo punto.

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