ilNapolista

Napoli, de Magistris apre sportello “Difendi la città”: querele per chi insulta, anche negli stadi

Il coro da stadio diventa un progetto politico e, per il sindaco, «uno strumento di controinformazione. I napoletani sono stufi della continua mistificazione e diffamazione».

Napoli, de Magistris apre sportello “Difendi la città”: querele per chi insulta, anche negli stadi

Uno sportello per il cittadino

Un coro da stadio diventa un progetto politico. Non sappiamo se sia la prima volta, di certo non è consuetudine. È successo a Napoli, dove l’amministrazione de Magistris ha trasformato la frase chiave del coro inneggiato dai tifosi del Napoli (“Un giorno all’improvviso”) in uno sportello per la cittadinanza cui i napoletani – in teoria non soltanto loro – possono rivolgersi per denunciare “mistificazioni, diffamazioni, strumentalizzazioni nei confronti di Napoli” (parola del sindaco). E come si chiama lo sportello? Ovviamente “Difendi la città”. C’è un modulo (o form) sul sito del Comune di Napoli all’indirizzo www.comune.napoli.it/difendilacitta

Partiranno cause per i cori negli stadi

Uno sportello che – nelle intenzioni del sindaco de Magistris e di Flavia Sorrentino, delegatoa per il progetto “Napoli città autonoma” – potrebbe riguardare anche i cori di discriminazione territoriali che si sentono negi stadi contro i tifosi del Napoli. «Sarà l’Avvocatura – spiegano i due – a valutare di volta in volta come comportarsi. Di certo, noi pensiamo che non sia tollerabile ascoltare quei cori negli stadi. Quindi vedremo come comportarci». I cori “Lavali col fuoco”, “senti che puzza, scappano i cani eccetera” potrebbero quindi presto finire in un’aula di giustizia.

Difendi la città, de Magistris

La prima querela per il sindaco di Cantù

«Sarebbe bello – risponde il sindaco alla domanda di un giornalista – se un domani riuscissimo, con i soldi incassati per le diffamazioni nei confronti di Napoli, a inaugurare dei giardini cui apporremo una targa per ricordare come abbiamo ottenuto i finanziamenti. Napoli ha bisogno di denaro che investiremo nei servizi, nel decoro e nell’arredo urbano. Ha bisogno di denaro perché Napoli è vittima di politiche centralistiche e oligarchiche». La prima querela è della settimana scorsa, nei confronti del sindaco di Cantù.

«Non è uno strumento di propaganda»

De Magistris aggiunge che «l’intento non è risarcitorio né al fondo c’è un senso di vittimismo o una volontà di fare propaganda. Desideriamo soltanto una corretta informazione nei confronti della città. Questo sportello vuole essere uno strumento politico e anche giuridico per tutelare Napoli, uno strumento di contro-informazione. Sentiamo che i napoletani sono stufi di questa continua mistificazione nei confronti della città, di questa declinazione in negativo di tutto quel che viene fatto a Napoli».

«Come i neri d’America negli anni Cinquanta? Non è uno strumento di insurrezione razziale»

Un’iniziativa che va nella direzione di rafforzare questa sensazione di arroccamento culturale molto presente a Napoli. De Magistris rifiuta questa visione, così come quella dell’autoghettizzazione come per i neri d’America in Alabama negli anni Cinquanta, come gli facciamo notare: «Parliamo di fatti. Non vuole essere uno strumento di santificazione di Napoli e dei napoletani né di insurrezione razziale. È un’iniziativa rivoluzionaria. Non è colpa nostra. Avvertiamo in città un sentimento di reazione nei confronti di questa narrazione. Offriamo ai cittadini la possibilità di incanalare la loro rabbia in uno strumento giuridico-amministrativo nonché politico. Questo sportello rientra in un progetto più ampio, che è quello di Napoli città autonoma che porteremo a termine. Napoli sarà città autonoma, con un proprio statuto».

Alberto Fortis e Roma

Di certo, se ci avessero pensato i romani a suo tempo, Alberto Fortis sarebbe finito in tribunale. Cosa dire? La narrazione di Napoli è anche mistificata, certo che lo è, così come i cori razziali negli stadi ci sono eccome. Ma non crediamo che questa iniziativa vada nella direzione giusta. Ci sembra una trovata propagandistica che porterà al concetto di Napoli città autonoma e amplifica questa sensazione di assedio molto diffusa in città nonché di arroccamento culturale. Come se gli altri ci volessero male. Trovata propagandistica che conferma, comunque, il fiuto politico di de Magistris. Che, come nessun altro, sta cavalcando un sentimento oggi molto forte a Napoli e tra i napoletani. E, aggiungiamo, con i servizi efficienti sarebbe anche più apprezzabile. Ma la propaganda deve andare a braccetto con gli autobus e le metropolitane, altrimenti ha meno presa.

ilnapolista © riproduzione riservata