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Il Napoli subisce gol soprattutto nel secondo tempo: sono 36 su 50

Solo 21, però, sono state decisive ai fini del risultato. Costo in classifica: sette punti. Le rimonte, invece, hanno portato otto punti in cascina: ennesima dimostrazione di un problema di mentalità, non propriamente tattico.

Il Napoli subisce gol soprattutto nel secondo tempo: sono 36 su 50
Lo stacco di Sergio Ramos

Una statistica

Fa il 72%, 36 su 50. È la quota dei gol subiti dal Napoli nei secondi tempi delle partite giocate in tutte le competizioni. È un dato che, in qualche modo, certifica la vera natura dei problemi difensivi della squadra di Sarri: la mancanza di concentrazione. Più che di una parte dell’impostazione tattica, di un qualcosa riferito o riferibile al sistema difensivo, il Napoli soffre di veri e propri blackout mentali. Situazioni che, ovviamente, hanno maggiori possibilità di avvenire a partita inoltrata, con la stanchezza che “chiama” i muscoli. In un certo senso, avevamo già parlato di questi flash di appannamento dal punto di vista strettamente calcistico.

Qui, per esempio, o anche qui, abbiamo scritto delle due tipologie di errori più comuni dei calciatori del Napoli. Che, come abbiamo letto nella statistica, tendono a moltiplicarsi quando le energie scarseggiano e la partita è già incanalata. Spesso, merito del Napoli, verso un risultato positivo – ne parleremo. Altre volte, specie contro le grandi squadre, verso una situazione di equilibrio che alza la tensione.

Incisività dei gol subiti

L’altro tema è proprio questo, quello dei gol subiti che realmente incidono sul risultato finale. Quelli, cioè, che determinano la partita a pochi minuti dalla fine. Bisogna chiarire il concetto, prima di passare a un’analisi: i gol di ieri sono da considerare decisivi? No, naturalmente: le due reti incassate oggi fanno il paio con le tre incassate dal Torino, o con le due subite in casa contro il Milan alla seconda giornata. Ovvero, alla fine il Napoli ha vinto lo stesso. Parliamo di quelle che hanno effettivamente modificato il risultato finale rispetto a quello dell’intervallo.

È successo contro Juventus (5 gol, 2-1 e 3-1 in Coppa Italia e campionato); Real Madrid (4 gol, doppio 3-1 partendo da 1-1 e 1-0); Fiorentina (3 gol, partendo da 0-1 e poi controrimonta sul 3-3); Sassuolo (un gol, partendo da 1-0). In un altro caso, contro la Lazio, il gol è arrivato nella ripresa e pochi secondi dopo il vantaggio di Hamsik. In tutte le altre partite (Milan, Benfica, Bologna, Roma, Besiktas, Crotone, Besiktas, Udinese, di nuovo Benfica, Torino, Pescara, Chievo, Atalanta, Roma ed Empoli), le reti subite nella ripresa non hanno modificato il risultato del primo tempo. Oppure (contro Milan e Bologna) sono state contro-rimontate dal Napoli.

Sette punti persi (e otto guadagnati)

Il totale di gol decisivi incassati nella ripresa è quindi di 14 reti. Volendo considerare anche quello con la Lazio, la quota salirebbe a 15. Meno del 50%, per un totale di sette punti persi in campionato e tre match ad eliminazione diretta compromessi. Una bella cifra, che segnala ancora di più come questa squadra subisca un calo di attenzione vistoso nella ripresa. Certo, il sistema tattico di Sarri prevede un gran dispendio di energie fisiche e nervose, quindi parte di questi crolli possono essere imputati a questa parte del tutto.

Allo stesso modo, però, va segnalato pure che il Napoli della ripresa ha conquistato otto punti e la vittoria in trasferta col Benfica. Per quanto riguarda il campionato, parliamo delle partite contro Pescara (prima di campionato, pareggio in rimonta), Palermo (due punti in trasferta e uno in casa), Sampdoria (tre punti, primo tempo concluso sullo 0-1) e Genoa (due punti, al 45′ si era 0-0). Alla fine, il conto è pari: l’ennesima dimostrazione di quanto le parole di Sarri siano vere. A questa squadra manca di curare i dettagli. Soprattutto mentali, appunto, la famosa “mentalità”. Quella che manca, evidentemente, quando subisci 21 reti “inutili” nella ripresa e rischi quasi sempre di compromettere un grande lavoro. Alcune volte ci riesci addirittura, altre è un sospiro di sollievo. È la differenza tra una grande squadra e una che vince, semplicemente.

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