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Il Corsera: “Agnelli rischia l’inibizione, ininfluente la ‘ndrangheta per la giustizia sportiva”

La Procura federale si chiede come mai la Juventus non abbia rimosso i suoi collaboratori che intrattenevano rapporti con tifosi in odore di ‘ndrangheta.

Il Corsera: “Agnelli rischia l’inibizione, ininfluente la ‘ndrangheta per la giustizia sportiva”
Andrea Agnelli

I tre filoni in cui il club è coinvolto

Il Corriere della Sera pubblica un commento alla vicenda Juventus-ultras-‘ndrangheta. Scrive delle tre indagini. Di quella penale, in cui “la Juventus non è indagata ma solo testimone”. Di quella «politico» alla commissione parlamentare Antimafia. E infine di quella sportiva. E si sofferma su questa.

Giustamente il Corsera, come scritto abbondantemente dal Napolista, condotto dalla procura della Federcalcio. Sottolinea come

ai fini della giustizia sportiva gli incontri fra i vertici della Juve e personaggi legati alla criminalità organizzata non sono considerati interessanti. Al massimo possono costituire un’aggravante, ma che non sposta l’accusa di partenza: la Juve adottava una strategia precisa per trasferire ad alcuni capi ultrà la tutela dell’ordine pubblico nelle curve così da non avere grane sugli spalti. In cambio forniva abbonamenti e biglietti violando norme sulla sicurezza e favorendo il bagarinaggio (tagliandi ceduti senza documenti di identità e in numero superiore a quello consentito).

Perché la Juventus non ha rimosso i suoi collaboratori?

“È la tesi della Procura federale guidata da Giuseppe Pecoraro – aggiumge il quotidiano di via Solferino che prosegue -. Perché Agnelli non ha rimosso quei suoi collaboratori che intrattenevano rapporti con tifosi in odore di ‘ndrangheta? Risposte che i legali bianconeri dovranno fornire quando inizierà il dibattimento. Per evitare la multa e l’inibizione del presidente, che farebbe parecchio rumore e non solo a Torino”.

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