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Ci vorrebbe Pepe Carvalho per svelare il mistero del De Laurentiis madrileno

Quattro ipotesi per provare a capire il perché dello sfogo presidenziale nei confronti di Sarri: dalla vendetta all’eccesso di amore per il Napoli.

Ci vorrebbe Pepe Carvalho per svelare il mistero del De Laurentiis madrileno

Perché avete usurpato il ruolo degli dèi che in altri tempi guidarono la condotta degli uomini, senza arrecare conforti soprannaturali, ma soltanto la terapia delle grida più irrazionali: il centravanti verrà ucciso all’imbrunire.

Perché il vostro centravanti è lo strumento che adoperate per sentirvi dèi che gestiscono vittorie e sconfitte dalla comoda poltrona di cesari minori: il centravanti verrà ucciso all’imbrunire.

Perché l’imbrunire è la tarda ora in cui scendono i bioritmi dell’entusiasmo, e lo sgozzamento e il rantolo suonano con una musica non meno truce che malinconica: il centravanti verrà ucciso all’imbrunire.”

Peccato che operi a Barcellona

Questo il testo di una delle lettere anonime di minaccia al grande centravanti acquistato dalla squadra barcellonese, nel bel romanzo giallo del grande scrittore catalano Manuel Vazquez Montalban. Titolo: Il centravanti è stato assassinato verso sera (El delantero centro fue asesinato al atardecer). Il caso viene affidato a Pepe Carvalho, investigatore privato dotato di straordinarie capacità di introspezione psicologica. Che lo risolverà da par suo.

Geniale come o più di Vazquez Montalban, Aurelio De Laurentiis ha messo in scena un giallo raffinatissimo. Ha costruito un mistero sottile. Perché nulla lascia intravedere movente e finalità del (tentato) omicidio di Maurizio Sarri perpetrato in diretta tv al termine della partita con il Real.

Peccato che Pepe Carvalho operi soltanto a Barcellona.

Sono sicuro che il caso lo avrebbe appassionato. Provo così a prenderne indegnamente il posto. Tanto indegnamente che invece della soluzione del giallo ne propongo quattro. Cosciente che anche altre se ne potrebbero immaginare.

E procedo facendo varie ipotesi

La prima. La vendetta è un piatto che si serve freddo. Il Presidente non ha mai digerito la improvvida (e un minimo proditoria) uscita di Sarri quando criticò aspramente in tv la società che non protestava per i torti arbitrali. Lasciando a lui l’ingrato compito. E così De Laurentis ha scelto il momento (a suo avviso) adatto per togliersi un grande sasso dalla scarpa.

La seconda. Il mistero. De Laurentiis è uomo intelligentissimo. Ed ha parlato a ragion veduta. Obbedendo al piacere di mettere in piedi un piccolo giallo. Certo che nessuno lo avrebbe compreso… tranne Sarri. E di più non ci è dato sapere. Ci avvolge la nebbia più fitta.

La terza. L’uomo di spettacolo. Il Presidente, lo sappiamo, è uomo di cinema. Di spettacolo. Ed aveva sognato un pirotecnico trionfo al Bernabeu. Un trionfo in mondovisione. Si era portato dietro anche un bel po’ di claque. Molto qualificata e appariscente. Così mosso dalla delusione ha preferito uno scoop al silenzio anonimo della delusione. Pur di non rinunciare al proscenio. Se conosci l’uomo la cosa non ti può sorprendere.

La quarta. De Laurentis è il più tifoso dei tifosi.

E come tale ha ceduto alla pulsione istintiva di prendersela con l’universo mondo di fronte alla netta sconfitta del Napoli nella partita più attesa. E in particolare se l’è presa con Sarri. Ha sbagliato? Chi non sbaglia? Chi come me è un tifoso sanguigno sa che una reazione del genere ci può stare. Anche in un Presidente. Che ha, non lo dimentichiamo mai, tantissimi, incontestabili e documentabili meriti.

Confesso che questa quarta ipotesi è quella che mi piacerebbe da morire fosse quella giusta. Sarebbe umana. Passionale.

Ma purtroppo la verità non la possiamo cogliere. Anche perché Pepe Carvalho non si vuol muovere dalla sua Barcellona.

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