L’intervista del presidente De Laurentiis al Corriere dello Sport: «Se in trent’anni non li abbiamo mai affrontati, vorrà dire qualcosa. Il calcio va modificato».
L’intervista al Corriere dello Sport
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è l’assoluto protagonista mediatico dell’immediata vigilia di Real Madrid-Napoli. Dopo l’intervista a Sky rilasciata ieri, ecco anche le dichiarazioni alla stampa. Il Corriere dello Sport, ad esempio, pubblica un altro botta e risposta sui temi più disparati. Si parte, ovviamente, dal match contro il club più importante al mondo.
«Qui si fa la storia. E se in trent’anni non li abbiamo mai incontrati, qualcosa vorrà dire. e ci arriviamo adesso, dopo sette anni di seguito in Europa, dopo aver sfidato anche il Bayern Monaco, l’Arsenal, il Borussia Dortmund, il Chelsea e perdonate se non le cito tutte, vuol dire che abbiamo dato una continuità a noi stessi».
L’orgoglio
«Io sono sempre stato orgoglioso di ciò che abbiamo fatto ed ho ritenuto che il Napoli abbia concesso a me un premio per la quantità smodata di passione che mi ha sottratto a mia moglie, ai miei figli. Ma sono fortunato: Jacqueline è stata comprensiva e intelligente e i miei ragazzi lavorano con me. Il lavoro è il mio hobby».
E il calcio che va cambiato, svecchiato, un vecchio refrain del presidente: «Il calcio va modificato: è un’idea che ho visto affermare, prendere forma e infine che mi ha appagato con i successi. Ma bisogna intervenire, entrando nella testa di chi non ha capito che il football ha bisogno di mentalità
imprenditoriale».
Il futuro
«Questa attenzione generale ci rende felici, significa che il nostro Progetto ha appassionato ovunque. Ora il prossimo passo ci deve portare a costruire per il Napoli altro: un centro sportivo per le giovanili, affinché i club del centro-nord non ci portino più via quindicenni di talento. Cerco quindici ettari su cui edificare otto campi scoperti, uno coperto, un piccolo stadietto per la Primavera, tre palestre, una piscina, una piccola scuola. Del resto, Ferlaino, che è stato un grande presidente, mi pare abbia impiegato diciotto anni per vincere il primo scudetto; io ho ancora un po’ di tempo per eguagliarlo, però intanto ci godiamo questa nostra dimensione».
E il passato, ovvero il San Paolo
De Laurentiis sullo stadio di Fuorigrotta: «Vorrei che si capisse che io non lo gestisco, mi viene rilasciato ogni volta che ci serve. Ma ora che abbiamo un ministro per lo sport, gli chiederò pubblicamente ed ufficialmente di contribuire alla emanazione di un decreto legge che, attraverso un percorso abbreviato, faciliti la costruzione di nuovi stadi. Sono indispensabili autorizzazioni semplici, un processo di defiscalizzazione».