ilNapolista

Perché Bonucci, e non Higuain, ha vinto il titolo di Calciatore dell’Anno?

Il titolo individuale per antonomasia viene vinto da Leonardo Bonucci, e da otto anni premia solo un giocatore della squadra campione. Qual è il senso di un premio così?

Perché Bonucci, e non Higuain, ha vinto il titolo di Calciatore dell’Anno?
Higuain

Tanta Juventus, però…

Al Gran Galà dell’Aic, ieri sera, sono stati consegnati i premi annuali dell’Aic, Associazione Italiana Calciatori. C’è tanta Juventus, nell’elenco vincitori. Non potrebbe essere altrimenti, del resto: il miglior allenatore, sei degli undici nominati nella Top 11 assoluta, il miglior calciatore dell’anno per il voto dei colleghi. Insomma, un trionfo. Un trionfo bianconero.

Che, però, ci lascia un po’ interdetti. Certo, sappiamo che nominare Gonzalo Higuain su un sito che si occupa di calcio a Napoli è quantomeno sconveniente. Soprattutto se, come in questo caso, andiamo a invocare quella che dovrebbe essere (avrebbe dovuto essere) una sua vittoria. Eppure, noi non riusciamo a spiegarci perché l’attuale centravanti della Juventus (che sarebbe rimasto comunque della Juventus, nel caso) non abbia vinto il titolo di Calciatore dell’Anno. Lui che ha segnato 36 gol e così ha battuto un primato vecchio di 66 anni. 

Ha vinto Bonucci, invece. Per carità, grande stagione e premio meritatissimo. Però, viene da chiedersi: il miglior calciatore deve necessariamente giocare per la squadra che vince lo scudetto? Che senso ha istituire un premio interno, strettamente individuale, se poi per vincerlo occorre far parte della squadra campione? Ne parliamo oggi, quest’anno, perché in qualche modo ci riguarda da vicino. Ma è un discorso che vale anche per gli anni precedenti: dal 2008 a oggi, ha vinto sempre e comunque un calciatore appartenente alla squadra Campione d’Italia. Negli anni degli scudetti juventini, gli ultimi, tre titoli per Pirlo e uno per Tevez. L’ultimo calciatore non campione d’Italia ad aver vinto il premio è Kakà, nel 2007. Con il Milan quarto in classifica (ma Campione d’Europa).

Sovrapposizione d’idee

È il criterio a non andare giù. Crediamo che il titolo “sottratto” quest’anno al nostro nemico amatissimo Gonzalo Higuain sia un vero e proprio caso di scippo. Di rapina a mano armata, un furto di premio e di voti. Noi, che (secondo alcuni) ci intendiamo meglio di chiunque altro di questo genere di pratiche. Sì, perché sono stati i calciatori stessi a votare. E hanno premiato Bonucci, uomo-simbolo della rimonta juventina dello scorso campionato.

Un’altra domanda che ci poniamo, e che quindi per estensione poniamo ai calciatori: ma cosa si deve fare per vincere un premio individuale? Non basta abbattere un record di gol vecchio di 66 anni? Il tutto con il Napoli, tra l’altro un club con un racconto da seconda fascia, portato di peso fino al secondo posto. Anzi, diciamola meglio: se c’è un premio alla miglior società (indovinate chi ha vinto), qual è il senso di non premiare Higuain ma Bonucci quest’anno? Comprendiamo la Top 11 colorata di bianconero (con Koulibaly, Hamsik e Nainggolan “intrusi” più Pjanic e Higuain), comprendiamo Allegri. Ma questa cosa di Bonucci da premio individuale ci pare quantomeno forzata.

Anche perché, apprezzate la buona fede, abbiamo appena detto che lo meritava Higuain. Non Hamsik. Gonzalo, oggi, gioca con voi. Il premio non sarebbe uscito comunque da Vinovo, alla fine. Sarebbe stato solo un po’ più giusto.

ilnapolista © riproduzione riservata