Giaccherini dovrebbe rimanere al Napoli che lo considera il vice-Callejon. Per Manolo, addio probabile ma solo alle condizioni del club. Che sta facendo tutte cose giuste.
Una sessione di trasferimenti, due nomi
Emanuele Giaccherini e Manolo Gabbiadini. Il mercato del Napoli è legato a questi due nomi, all’evoluzione di due situazioni estremamente differenti. Che il Napoli gestisce con la calma del più forte, dal punto di vista strettamente contrattuale. In entrambe le circostanze, il club partenopeo sembra deciso a non cedere alla “necessità della cessione”. O meglio: si cede come se (Giaccherini) e come (Gabbiadini) decide il Napoli.
Giaccherini
La situazione di Giaccherini (Di Marzio docet) è esplosa negli ultimi giorni. Il calciatore si aspettava di partire titolare contro la Fiorentina, almeno contro la Fiorentina in Coppa Italia. Alla fine, ha giocato Callejon. Il giorno dopo, l’altro ieri, per la prima volta Valcareggi ha parlato di «cessione». Le prime dichiarazioni polemiche dopo tante parole al miele. La posizione del procuratore è legittima, esattamente come quella del calciatore. Reduce da un buon Europeo, con tanti club interessati. Tutto condivisibile, tutto giusto. Però, è vero pure che finora Giaccherini non ha offerto un contributo palpabile alla causa azzurra. Non si può definire un acquisto sbagliato, non abbiamo ancora avuto modo di giudicarlo compiutamente, ma l’impatto nei pochi ingressi in campo è stato minimo. Gol allo Spezia (bellissimo) a parte.
Ora, la situazione non è buona (cit.). O meglio, è chiara per il Napoli ma non per Giaccherini. Secondo quanto riportato dai quotidiani sportivi, il club ha deciso di non cedere l’ex Sunderland. Lo considera un calciatore importante, è il vice Callejon (fonte Gazzetta). Il fatto che questo significhi non giocare mai è solo un “caso”. Questo concetto sarà ribadito in un confronto con l’agente, passaggio fondamentale per ricucire lo strappo. Insieme, magari, alla promessa di partire titolare qualche volta. Anche se, francamente, a noi non pare proprio giusto. Callejon dovrà riposare prima o poi (forse), ma è un giocatore troppo forte, troppo importante, nettamente più decisivo di Giaccherini nell’interpretazione del ruolo.
Come dire: qualcuno dovrà rassegnarsi, ed è probabile che debba essere proprio Giac. In virtù di un contratto firmato sei mesi fa. Ci pare giusto che duri per altri sei mesi, fino a luglio. Fino all’individuazione di un sostituto. Anche se un sostituto di Callejon non esiste, nel roster del calcio mondiale come nella testa di Sarri. E provate a dare torto al mister.
Gabbiadini
Qui, invece, la situazione è diversa. Il Napoli aveva puntato su Gabbiadini senza dubbi e senza equivoci. Se magari Giaccherini si aspettasse di poter giocare di più, seppure gli accordi Napoli-Valcareggi fossero stati disattesi, con Manolo ci si è approcciati in maniera diversa. Gabbiadini sarà uno dei due centravanti del Napoli per un solo posto in squadra, si giocherà la maglia da titolare con Milik. Poi, Milik si è fatto male: Gabbiadini titolare, con Mertens prima alternativa. A quel punto, Gabbiadini non è stato all’altezza. Dal punto di vista tecnico-tattico, perché non ha saputo calarsi nel ruolo. Dal punto di vista mentale, perché solo a sprazzi (rigore col Besiktas) o a tempo scaduto (i gol contro Fiorentina, Sampdoria e Spezia) è riuscito a mostrare parte di quello che sarebbe servito sempre.
Quindi, cessione. Per manifesta incompatibilità col Napoli. A quel punto, però, il Napoli ha deciso di forzare la mano. “Non abbiamo bisogno di vendere, siamo qui per trattare ma solo alle nostre condizioni”. L’addio di Gabbiadini viene concepito in questo modo, anche ora che siamo alla deadline. Tanto che, come si legge sul Corriere dello Sport, il Napoli sta pensando solo oggi ad accettare bonus facilmente raggiungibili da un club interessato. Il Southampton ha offerto 16 milioni subito più 4 legati al numero di gol. Più un altro 10% su una futura vendita, quindi una cifra che difficilmente sarà inferiore al milione e mezzo tendente al due. Quindi, la cifra della valutazione iniziale. Anche se non subito, ma con il tempo e nel tempo.
Alla fine, probabile che tutto vada come desidera il Napoli. Che sta facendo valere la sua maggior forza contrattuale e di bilancio nei confronti dei club e dei giocatori su cui può imporsi. Qualcosina è venuto a mancare nella chiusura finale della vicenda Gabbiadini, magari quei milioni cash che sarebbero stati certi e immediati in estate e oggi sono comunque legati al rendimento sul campo. La giusta “punizione” per un errore di valutazione di mercato. Per il resto, tutto giusto. Anche l’arrivo di Pavoletti, in attesa di poterlo giudicare davvero.