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Il Napoli ha la seconda miglior difesa del campionato (insieme al Genoa)

Resoconto statistico: il Napoli ha il quarto miglior attacco della Serie A, ma ha realizzato un solo gol in meno rispetto all’anno scorso. Dopo la Juve, è la squadra che subisce meno tiri.

Il Napoli ha la seconda miglior difesa del campionato (insieme al Genoa)

L’importanza dei numeri

I numeri non dicono tutto. Soprattutto nel calcio, soprattutto per il Napoli. L’abbiamo scritto e sostenuto anche noi, anche perché in questo sport un gol, anche uno solo, fa la differenza di uno scudetto. Eppure, se proprio dovessimo o volessimo misurare quanto il rendimento della squadra di Sarri, non faremmo altro che trovarci di fronte a uno scompenso. Nel senso: il Napoli è la seconda miglior squadra del campionato. Incrociando numeri e statistiche, solo la Juventus gli è superiore. Eppure, tra i bianconeri e gli azzurri ci sono Roma e Milan e otto punti di distacco. Anche questa cifra è esagerata.

Ce l’ha spiegato il nostro analista Fabio Fin attraverso l’indice degli excepted goal, ma anche altri dati non fanno altro che confermare questa teoria. Per esempio, gol fatti e subiti. Il Napoli ha il quarto miglior attacco dietro Roma, Juventus e Torino, ed è la terza miglior squadra per rendimento offensivo (17,7 tiri a partita). Ha realizzato un solo gol in meno rispetto allo scorso campionato. Dall’altra parte del campo, le cose vanno addirittura meglio. Il Napoli ha la seconda miglior difesa assoluta (15 gol subiti, come il Genoa). Appena due in meno rispetto alla Juventus. Gli azzurri sono al secondo posto anche per numero di conclusioni concesse a partita. Sono 9,5, appena 1,5 concessa in più rispetto alla Juventus. Un solo tiro di differenza. Sembra poco, non lo è.

La qualità delle conclusioni

Come abbiamo già spiegato più volte, la grande quantità di gioco prodotto non corrisponde a un’alta percentuale di realizzazione. Questo, però, non dipende dall’assenza di Milik, anzi. Basta confrontare i dati della shot accuracy, ovvero il rapporto tra i tiri tentati e quelli finiti nello specchio della porta. Fino alla settima giornata, la percentuale non superava il 44%; nelle successive 8 sfide di campionato, questo dato si alza fino al 51%. 

Discorso esattamente opposto per le conclusioni concesse: il Napoli offre agli avversari pochissime occasioni, ma tutte o quasi abbastanza semplici da concretizzare. Basti pensare al gol di Defrel contro il Sassuolo: una conclusione complessa in quanto a coordinazione, ma in posizione ravvicinata. Una disattenzione della difesa e una falla nel dispositivo del pressing, l’abbiamo spiegato nella nostra analisi tattica. Sì, ma anche una delle due conclusioni in porta concesse alla squadra di Di Francesco lungo tutto l’arco della partita. Due e basta.

Altre statistiche

Ovviamente positive: il Napoli è la squadra del campionato che gioca di più nel terzo di campo degli avversari (32%). Contestualmente, è anche la squadra che gioca meno tempo nella propria metà campo (21%). Gli azzurri vantano il maggior numero di passaggi riusciti per partita (583) e sono la squadra più corretta della Serie A (appena 24 cartellini gialli, meno di 2 per match). 

Quindi, come dire: gli indicatori sulla stagione del Napoli dicono che la strada è quella giusta. Che qualcosa potrebbe andar meglio, certo (tipo la percentuale di realizzazione), ma che questa squadra si esprime al meglio con questo stile e questo modulo. Crea molto e subisce poco, soprattutto in relazione all’intero campionato. Basti pensare che la prima squadra per numero di conclusioni a partita, la Roma, subisce 4 tiri a partita in più del Napoli. E che l’unica squadra che subisce meno conclusioni, la Juventus, tira in porta una volta in meno per match rispetto agli azzurri. Può apparire poco, ma fa la differenza di un primo posto. È il Napoli ad essere più indietro rispetto a quanto meriterebbe. Lo dicono i numeri.

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